Con la testa e le gambe indolenzite sono ancora al tour di domenica al
"Passo del Cul" ma puntuale arriva la mail di Fede: "Mi piacerebbe tornare
sul Sonclino, ma questa volta fare una discesa sterrata e non la solita".
Bene, cominciamo ad armeggiare con le tracce; taglia, cuci, unisci i punti con
nuovi sentieri ed in breve il percorso definitivo: "Salita al Sonclino e
discesa tosta a Marchegno". Sulla carta sembra un bel giro, lascia un po
perplessi quel "discesa tosta" ma si lancia l'invito al club.
Ed eccoci a sabato pomeriggio: carichiamo le bici sull'auto di Federico, nel
frattempo si aggrega lo Swisser ed insieme si parte per il punto d'incontro
fissato o meglio cerchiamo di raggiungerlo. Infatti appena arrivati a Villa
Carcina giriamo a vuoto per 20 minuti prima di incontrare gli altri bikers già
pronti e scalpitanti. Per fortuna le coordinate per il ritrovo le avevamo
scelte noi!
Nonostante la disavventura eccoci in sette: Umberto, Marzio, Beppe, Antonio e
i già citati ritardatari.
Percorsa la ciclabile del Mella, che consente amabili chiacchiere ed
impressioni sulla settimana lavorativa, inizia la salita verso Lumezzane. Sono
le 14 ed il sole è al sua apice, il caldo ci costringe ad attingere alle
borracce. Arrivati alla prima fontanella dopo solo 5Km le scorte d'acqua sono
al limite e vengono ricostituite.
Qui lo Swisser caccia fuori una bottigliozza da 2 litri che una volta riempita
di acqua fresca si rivelerà veramente provvidenziale.
Ma la vera salita deve ancora iniziare!
La cementata che ci porta in quota è quasi tutta al sole, siamo costretti a
zigzagare per cercare i pochi tratti d'ombra. Altro inconveniente è il
traffico, un continuo passaggio di auto, jeep, moto,quod e atri mezzi
motorizzati che ci costringono a respirare aria non proprio montana.
Finalmente raggiungiamo la sbarra che blocca il passaggio ai motori e la
salita seppur dura è piacevole. Dopo poche curve Antonio stacca il gruppo e, approfittando dell'assenza di Luca lo stambecco, si lancia in solitaria verso la
vetta. Lo ritroveremo solo in cima, provato, in preda ai crampi ma soddisfatto
dell'impresa.
Il resto del gruppo con passo costante risale con un Umberto in splendida
forma sempre in testa ed un Marzio in leggera difficoltà nelle retrovie.
Tornante dopo tornante la vista si apre sempre più e solo la foschia dovuta al
caldo limita la splendida visuale sulla valle sottostante.
Dopo una piccola sosta all'ombra siamo pronti per l'ultimo strappo, l'unico in
salita su sterrato,
Chi a spinta e chi più intrepido pedalando, consapevole che si tratta
dell'ultima fatica, ci incamminiamo. Poco dopo la metà il mio cardio comincia a
suonare, Beppe mi guarda con aria sospetta, lo rassicuro:" Quando supero i 170
battiti mi avvisa" i suoi occhi si abbassano sul suo computerino e soavemente
mi dice:" A me segna 150!" Rallento per abbassare il ritmo e lo lascio
proseguire in solitaria.
Sudati, stanchi ma felici siamo in vetta.
Da una casupola sopra di noi ci
giunge un saluto e l'invito ad entrare per un rifornimento d'acqua. I simpatici
signori ci accolgono e in un attimo sulla tavola compaiono bibite, birra, acqua
e un paio di torte. Dopo una iniziale timidezza non ci lasciamo pregare e
partecipiamo al banchetto.
A pancia piena ci si prepara per la discesa, tra l'altro sconsigliataci dai
nostri nuovi amici. Veramente le precise parole sono state:" L'è bröta fess, i
ve sö gna a pè de le!"
Come sempre i buoni consigli andrebbero ascoltati, ma noi no, abbiamo una
traccia e la seguiamo. Infatti il primo pezzo, 300 metri di dislivello, sono
praticamente tutti a piedi. Arrivati ad un bivio notiamo due agricoltori al
lavoro. Subito chiediamo info sul sentiero che ci aspetta. La risposta non ci
entusiasma: il pezzo che abbiamo fatto, ci dicono, è molto più bello di
quello che ci attende. Ci consigliano un'alternativa che scende a Lumezzane.
Questa volta decidiamo di seguire la saggezza locale ed imbocchiamo un bel
sentiero che in breve ci riporta a metà della salita fatta all'andata.
A questo punto il gruppo si divide: Antonio, Marzio e Umberto, vista l'ora
decidono di tornare tramite la strada; i restanti quattro che sono allergici al
cemento si lanciano sui sentierini che con alternanza di tratti godibili a
passaggi impossibili ci riportano alla fontanella di Lumezzane. Da qui alle
auto è una veloce passeggiata in discesa. Vista l'ora le bici vengono
frettolosamente caricate e dopo i saluti tutti di corsa verso casa.
Nonostante la discesa non sia stata una delle migliori, resta il ricordo di una bella giornata in montagna
trascorsa in ottima compagnia e le ustioni solari per il primo vero sole
estivo.
Un grazie a tutti e pronti per sabato che si va sul Tremalzo.
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