mercoledì 28 novembre 2012

In mtb a picco sul lago d'Idro...Baremone e M.te Breda

Dopo la splendida notturna in Maddalena, giovedì alle 23 parcheggio la mia mtb in box...
La mattina seguente il suo richiamo è già forte.... "Feeedeee Feeedeeee non mi porti a fare un giro?"
In serata non la smette di lamentarsi, così sento urgentemente Paolo, "oh zio la mia mtb freme", Paolo da buon Veterinario cerca subito in internet la cura... nel giro di 10 minuti le sue proposte fioccano.
Lei nel suo angusto box scuote il manubrio in segno di disenso, Paolo lancia un'ulteriore proposta, ma nulla lei non ne vuole sapere di giri "comuni".
Cerca e ricerca, poi ecco "na bota de cul" leggo Baremone, M.te Breda...Paolo dall'altra parte del pc sussulta "eccolo!"....la mia bike annuendo si molleggia sull'anteriore....capisco subito, è la meta per domenica.

Così eccoci a lanciare un gran bel giro Baremone - M.te Breda, le previsioni meteo venerdì e sabato si contraddicono, bello, brutto, bello, coperto...insomma non si sa bene cosa farà il meteo.
La mattina seguente apro le finestre con il cielo ancora stellato...un buon segno, con calma faccio colazione e mi preparo, raggiungo nel parcheggio vicino a casa i ragazzi....Paolo, Rodrighez, Enrico, Renato, Alberto.
In pochi minuti le auto sono in direzione Anfo sul lago d'Idro.
Il cielo alle prime luci del mattino è sereno, allegramente in auto raggiungiamo Idro dove una coltre di nubi mi fa mal pensare.
Al parcheggio designato di Anfo il resto degli amici ci aspetta, Gigi, Angelo, Fabio....
Iniziamo a pedalare avvolti dalle nubi e con la temperatura intorno allo zero.
Appena salgo in sella, la bici ricomincia a molleggiarsi quasi a ringraziarmi... a no....non ho chiuso gli ammortizzatori! dai dai poche ciance pedalare...


Verso il Baremone, la salita è dolce ed asfaltata.


















Mentre Paolo si diverte sulla scalinata...

Il nostro Enrico distante pochi metri si esibisce in un tre e sessanta front.

Subito lo rimprovero dicendogli d'avvisare il fotografo prima di fare uno capottone simile!

Un gran bel volo, ma nulla di grave fortunatamente...











Qui mentre se la ride....

Un elogio "al gnaro", el rampa da porà!
Grande Enrico.

















Dopo pochi km in salita sbuchiamo dalle basse nuvole, un bellissimo cielo azzurro torna a farci compagnia.
















La salita prosegue senza sosta, come di consueto, le chiacchiere e le battute non mancano, saliamo in allegria aspettando chi è in affanno e allo stesso tempo battagliando per la testa del gruppo. Le montagne circostanti si mostrano in tutta la loro bellezza, costringendoci a continue soste per fotografare.
Raggiungiamo la cima Ora 1535 mt, dove si trova quel che resta del forte, in tempo di guerra era armato con 4 cannoni protetti da cupole corazzate.

 















Ammirando il panorama sottostante e i resti del forte ci cambiamo e rifocilliamo...
Troviamo il tempo per divertirci mostrando quel che resta dei muscoli...













Da qui in poi il giro già molto bello, si trasforma e diventa epico...
Ci dirigiamo verso il m.te Breda seguendo il sentiero da subito "esposto", alcuni tratti sono da percorrere con la massima attenzione, una scivolata o un errore potrebbero farci incorrere in una pericolosissima caduta.
D'altra parte la vista a picco sul lago d'Idro è incantevole, lo dimostrano ampiamente le fotografie e i commenti degli amici..




















Dopo aver lasciato il M.te Breda, ed aver percorso in sella le sue creste a picco sul lago, mi rendo conto che "a posto a posto non siamo"....
La discesa continua piacevole con passaggi tecnici e trialistici mescolati a piccoli tratti dove far scorrere le nostre bike.
Poi come d'incanto i passaggi trialistici lasciano il posto ad un single track "stupemagnifico", un traverso poco pendente con velocissimi destra sinistra su e giù in mezzo a piccole piante, rocce ed erba....un paio di km da percorrere tutti d'un fiato...qui la mia piccola Khs da 27,5 da il meglio di se.

Uno scatto di gruppo.... la soddisfazione sui visi dei partecipanti è impagabile!


Direi indubbiamente uno dei giri più suggestivi del nostro territorio, percorso in una giornata idilliaca...
Non ci resta che percorrere gli ultimi km in statale e rientrare ad Anfo.
Mi sono divertito parecchio, ringrazio i miei cari amici....pronto per la prossima pedalata in compagnia.
30 km per 1380 mt il dislivello.

domenica 4 novembre 2012

Il Sebino sud orientale...

Che cu*o! dopo aver pedalato sotto l'abbondante nevicata in Pezzeda settimana scorsa i meteorologici prevedono una pausa dal maltempo, proprio nei due giorni di ponte.
Come non approfittare... organizziamo in fretta e furia un paio di uscite, una venerdì e l'altra sabato.
Paolo propone per Sabato il M.te Bronzone a sud del Sebino sul versante Bergamasco....
Ok...ecco splendermi chiaramente in testa l'idea, un giro sul versante Bresciano...stendo velocemente una traccia gpx ed ecco la proposta:
Venerdì : Sebino sud orientale
Sabato:  Sebino sud occidentale.
Ecco presenti ai blocchi di partenza Io, Massimo, Lorenzo, Enrico, Antonio venez, Gianni, Pierandreis ed un suo amico..."chiedo scusa non ricordo più il nome".
Scrutando il cielo pare che i meteo ci abbia tirato un bidone... cielo coperto e minaccioso.

Partiamo costeggiando per breve tempo la statale, per poi seguire l'antica strada Valeriana, un tracciato veramente piacevole con continui scorci sul lago...
Il percorso è semplice, lo seguiremo sino dopo Sale Marasino.

Fortunatamente il meteo si apre, i primi timidi raggi di sole iniziano a colorare il lago.




Mont'isola e alla sinistra la minuscola isola di San Paolo.










Eccoci tutti belli pimpanti iniziare la proibitiva salita verso Portole, qui dopo vari tentativi di restare in sella non abbiamo scelta...per brevi tratti dobbiamo scendere e spingere.
Si scopre però che un "highlander" è tra noi ...il suo nome? Lorenzo! l'unico in grado di salire lungo i muri in sella! lo segue con ottima scuola il giovane Enrico.
Giunti a Portole ai piedi di Punta Almana, siamo tutti d'accordo per una pausa ristoratrice, un buon caffè è l'ottima scusa per ripigliarci un pochino.
L'atmosfera è quella di sempre, giocosa e scherzosa, pedalare in compagnia è sempre divertente!
Ripartiamo percorrendo un sentiero che ci porta alla croce di Pezzolo, la conquistiamo con molta fatica, il percorso è molto irto e scivoloso.
Durante la salita si aprono alcune vedute sul lago veramente da cartolina.


















Il nostro amico Antonio ha acquistato da breve una nuova bike, ha l'abitudine di dare un nome alla sua compagna....ha lasciato la vecchia e fida "Burra" per la nuovissima "Silvido"
Eccolo impegnato a domare Silvido!




Silvido l'indomabile!











Ecco il gruppo al completo pronto per la foto ricordo...

















Giunti in croce di Pezzolo seguiamo il durissimo sentiero che ci porterà a Santa Maria del Giogo, aggirando M.te Eclinetto, Punta Ventura, M.te Castellino.
Finalmente dopo mille peripezie, giungiamo belli stanchi a S.M. del Giogo, il meteo è ottimale, cielo terso e temperature miti.
Resta però molto bagnato il sottobosco, durante l'unico tratto in strada asfaltata, con Massimo e Lorenzo ci sfidiamo lasciando scorrere le bike, il Garmin registrerà una massima di 71,92 km/h.
Quando nuovamente entriamo nel bosco, un errore di distrazione ci farà prendere un sentiero sbagliato, un ciottolato bagnato e viscidissimo...
Qui tutte le doti di equilibrio verranno messe alla prova, seguiranno relative cadute, fortunatamente nulla di rovinoso...
Quando finalmente sbuchiamo sulla statale per Iseo, registriamo 1500 mt di dislivello e 35 km percorsi.

Ringrazio tutti per la compagnia e la piacevole giornata, domani tutti in sella per il M.te Bronzone!




giovedì 1 novembre 2012

In Pezzeda a sciare con la mountain bike

Tutto è nato dall'entusiasmo con cui i CFSWE hanno descritto il giro effettuato la scorsa settimana. Senza esitazioni si decide di ripercorrere le orme dei nostri amici. Unico dubbio sono le previsioni meteo non troppo favorevoli, ma Fede lancia lo stesso la proposta con il titolo:" Domenica mattina con acqua, neve o sole si pedala..." 
Con l'avvicinarsi del weekend le previsioni si fanno sempre più pessimistiche. 
La domenica mattina al risveglio la notte è illuminata dal bagliore dei lampi e il rumore dei tuoni è soffocato da quello della pioggia battente. 
Qui il racconto si dovrebbe interrompere, se il mondo fosse popolato solo da saggi, invece sotto la pioggia a Fornaci siamo in 5:
Renato, che quando il gioco si fa duro non esita ad entrare in giocoAntonio che deve battezzare la nuova bike SilvidoStefano, ottima scelta come primo giro con noi, chissà se lo rivedremo mai più!
Ed infine Federico ed il sottoscritto che essendo i promotori non potevano mancare.

Dopo il viaggio sotto un diluvio costante arriviamo a Forno D'Ono e la pioggia ci concede una tregua, si aprono addirittura degli squarci di azzurro. Con un po più di ottimismo iniziamo la salita inizialmente su asfalto fino ad Avenone per poi proseguire su un misto di cementata/sterrata. 
I colori dell'autunno, esaltati dalla pioggia e dai raggi del sole che a fatica filtrano fra le nubi, dominano la scena. Non si può non restare incantati dal panorama. Fa addirittura quasi caldo ed infatti c'è chi inizia a togliere qualche strato dell'abbigliamento a cipolla necessario quando il meteo è incerto. 

Ai bordi del sentiero si inizia a vedere qualche chiazza di neve caduta nella notte,  subito catturata dai fotografi. Il sentiero sale nel bosco con alcuni tratti ripidi ma tutti pedalabili. 

Intorno a quota 1000 metri il cielo inizia a chiudersi ed una leggera pioggerellina ci costringe a rivestirci. in breve tempo l'acqua si trasforma in neve, rendendo il panorama sempre più invernale. I fiocchi sempre più abbondanti ci accompagnano ed iniziano a coprire il sentiero con un sottile strato bianco. 

La salita risulta ancora agevole il panorama è chiuso dalle nubi che ci circondano ma ogni occasione è buona per giocare con la neve. Una discesina diventa una pista su cui scivolare. 


Antonio tenta di domare Silvido. 

Renato e Stefano ci guardano perplessi. 

Il tempo peggiora ulteriormente e si scatena una bufera, sulla strada ormai si procede a fatica, le bici sempre più pesanti ed il freddo inizia a farsi sentire. 

Arriviamo alla ormai a noi nota stalla dove all'asciutto ci concediamo una pausa prima dell'ultima scalata. 

Ed eccoci ora in fila indiana, bici a spalla, sprofondati in 20 cm di neve che lentamente ci lasciamo alle spalle il monte Ario per guadagnare il passo Pezzeda.

A metà salita un calo di zuccheri mi costringe a chiedere aiuto e Fede torna indietro e da un passaggio alla mia Bike, grazie, ti devo una spallata! Sul passo il forte vento ed il freddo ci obbligano ad iniziare velocemente la discesa. 

Sull'asciutto il sentiero che scende con stretti tornantini e tratti con roccia deve essere davvero spettacolare. Per noi il divertimento consiste nel mantenere l'equilibrio e pattinando con la ruota posteriore si cerca di mantenere la traiettoria. Con le mani semi congelate è difficile dosare la frenata e quindi più che altro scivoliamo verso valle. Gli alberi carichi di neve al nostro passaggio sembrano esplodere ed una cascata bianca ci avvolge. 

Per completare l'opera quando la neve inizia a diminuire dobbiamo affrontare un guado e la fredda acqua completa l'infradiciamento. 

Un ultimo sforzo ed eccoci alla cascata bianca,  foto di rito e poi via di corsa alle auto. 

Veloce cambio di vestiti e poi con il riscaldamento al massimo ci lanciamo vero Brescia. Durante il viaggio pian piano ci riscaldiamo ed iniziano ad uscire i commenti sul tour, sicuramente ci ricorderemo a lungo di questa giornata. 
Un grazie di cuore ai 4 folli che hanno condiviso con me questa avventura e ci vediamo alla prossima. 
Ciao a tutti, Paolo.