giovedì 1 novembre 2012

In Pezzeda a sciare con la mountain bike

Tutto è nato dall'entusiasmo con cui i CFSWE hanno descritto il giro effettuato la scorsa settimana. Senza esitazioni si decide di ripercorrere le orme dei nostri amici. Unico dubbio sono le previsioni meteo non troppo favorevoli, ma Fede lancia lo stesso la proposta con il titolo:" Domenica mattina con acqua, neve o sole si pedala..." 
Con l'avvicinarsi del weekend le previsioni si fanno sempre più pessimistiche. 
La domenica mattina al risveglio la notte è illuminata dal bagliore dei lampi e il rumore dei tuoni è soffocato da quello della pioggia battente. 
Qui il racconto si dovrebbe interrompere, se il mondo fosse popolato solo da saggi, invece sotto la pioggia a Fornaci siamo in 5:
Renato, che quando il gioco si fa duro non esita ad entrare in giocoAntonio che deve battezzare la nuova bike SilvidoStefano, ottima scelta come primo giro con noi, chissà se lo rivedremo mai più!
Ed infine Federico ed il sottoscritto che essendo i promotori non potevano mancare.

Dopo il viaggio sotto un diluvio costante arriviamo a Forno D'Ono e la pioggia ci concede una tregua, si aprono addirittura degli squarci di azzurro. Con un po più di ottimismo iniziamo la salita inizialmente su asfalto fino ad Avenone per poi proseguire su un misto di cementata/sterrata. 
I colori dell'autunno, esaltati dalla pioggia e dai raggi del sole che a fatica filtrano fra le nubi, dominano la scena. Non si può non restare incantati dal panorama. Fa addirittura quasi caldo ed infatti c'è chi inizia a togliere qualche strato dell'abbigliamento a cipolla necessario quando il meteo è incerto. 

Ai bordi del sentiero si inizia a vedere qualche chiazza di neve caduta nella notte,  subito catturata dai fotografi. Il sentiero sale nel bosco con alcuni tratti ripidi ma tutti pedalabili. 

Intorno a quota 1000 metri il cielo inizia a chiudersi ed una leggera pioggerellina ci costringe a rivestirci. in breve tempo l'acqua si trasforma in neve, rendendo il panorama sempre più invernale. I fiocchi sempre più abbondanti ci accompagnano ed iniziano a coprire il sentiero con un sottile strato bianco. 

La salita risulta ancora agevole il panorama è chiuso dalle nubi che ci circondano ma ogni occasione è buona per giocare con la neve. Una discesina diventa una pista su cui scivolare. 


Antonio tenta di domare Silvido. 

Renato e Stefano ci guardano perplessi. 

Il tempo peggiora ulteriormente e si scatena una bufera, sulla strada ormai si procede a fatica, le bici sempre più pesanti ed il freddo inizia a farsi sentire. 

Arriviamo alla ormai a noi nota stalla dove all'asciutto ci concediamo una pausa prima dell'ultima scalata. 

Ed eccoci ora in fila indiana, bici a spalla, sprofondati in 20 cm di neve che lentamente ci lasciamo alle spalle il monte Ario per guadagnare il passo Pezzeda.

A metà salita un calo di zuccheri mi costringe a chiedere aiuto e Fede torna indietro e da un passaggio alla mia Bike, grazie, ti devo una spallata! Sul passo il forte vento ed il freddo ci obbligano ad iniziare velocemente la discesa. 

Sull'asciutto il sentiero che scende con stretti tornantini e tratti con roccia deve essere davvero spettacolare. Per noi il divertimento consiste nel mantenere l'equilibrio e pattinando con la ruota posteriore si cerca di mantenere la traiettoria. Con le mani semi congelate è difficile dosare la frenata e quindi più che altro scivoliamo verso valle. Gli alberi carichi di neve al nostro passaggio sembrano esplodere ed una cascata bianca ci avvolge. 

Per completare l'opera quando la neve inizia a diminuire dobbiamo affrontare un guado e la fredda acqua completa l'infradiciamento. 

Un ultimo sforzo ed eccoci alla cascata bianca,  foto di rito e poi via di corsa alle auto. 

Veloce cambio di vestiti e poi con il riscaldamento al massimo ci lanciamo vero Brescia. Durante il viaggio pian piano ci riscaldiamo ed iniziano ad uscire i commenti sul tour, sicuramente ci ricorderemo a lungo di questa giornata. 
Un grazie di cuore ai 4 folli che hanno condiviso con me questa avventura e ci vediamo alla prossima. 
Ciao a tutti, Paolo.

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