Da M.te Campione al colle di San Zeno per poi scendere dalla val Palot a Pian Camuno
Rieccoci nuovamente ad organizzare un bel giretto per il week end...
I parecchi impegni di lavoro e famiglia han fatto in modo che la mail d'invito al club fosse spedita solo giovedì sera.
Forse il caldo, forse l'invito tardivo, forse l'orario di ritrovo... alla fine il mio cell. sabato sera non registra partecipazioni, fortunatamente Gianni e Angelo mi confermano la partecipazione telefonicamente.
Eccoci così al punto di ritrovo in tre, peccato perchè il giro sulla carta sembra essere molto carino, alla fine lo si rivelerà anche on bike.
Sono le sette, già fa un caldo biscio... il pensiero va subito alle eventuali salite, fortunatamente abbiamo in programma una scorciatoia che a molti bikers non piace.
Lasceremo un auto a Pian Camuno e saliremo comodamente e climatizzati in auto sino al Bassinale di M.te Campione 1.800 mt.
Abbiamo poco tempo, dobbiamo rincasare presto, questa la scusa per evitare la dura salita che ci porta in quota.
La salita che avremmo dovuto affrontare è bella tosta, sono contento di non averla fatta... giungiamo al parcheggio, Gianni alla guida del suo Merca s'avventura in off road in un prato (cercando un posto all'ombra), immediatamente fa inversione, esce e parcheggia l'auto nell'apposito parcheggio. Passano cinque minuti mentre ci prepariamo e scarichiamo le bici, da dietro l'angolo sbuca una Pandina della forestale, i tre agenti a bordo ci fanno notare che siamo entrati in un prato con l'auto e la cosa è vietata. Ci guardiamo attoniti, non si capisce come possano averci visto, sicuramente da qualche postazione con cannocchiali. Ok hanno ragione, una piccola infrazione istintiva alla ricerca di ombra... una decina di metri percorsi a cui immediatamente abbiamo rimediato. Ci scusiamo e siamo pronti, prendiamo il sentiero che ci porta sulle creste, in questo breve tratto le bici vengono spesso spinte.
Fa freddino la temperatura è intorno ai 15° alla faccia del caldo afoso della città.
Dalla cresta parte il sentiero che ci regalera ampie vedute sulle valli sottostanti e sulle montagne vicine, alcuni tratti sono veramente impegnativi con pendenze proibitive, fortunatamente brevi.
Angelo ci da lezione di tenacia e resistenza affrontando le salite con un energia sovra naturale, da dietro, con bici a spinta io e Gianni ci chiediamo se fa parte di una specie aliena o se veramente è un terreste.
I miei più sinceri complimenti, ottima tecnica sia in salita che in discesa.
Seguendo la traccia gps sul nostro Garmin, spesso usciamo dal sentiero per avventurarci nei prati.
Le creste sono piacevoli, brevi tratti in salita e discesa un susseguirsi di sali scendi, con profondi solchi lasciati dallo sciogliersi delle nevi.
Alcuni laghetti o pozze ci accompagnano....regalandoci splendide oasi di bellezza in mezzo alle già bellissime cime.
Gianni è peggio di un motore diesel, a freddo rende poco, ma appena si scalda non lo fermi più. Con la sua front inizia a carburare e ci da dentro. Tu, con la tua full dai il massimo, poi ti giri e lui è li che compie acrobazie e non ti molla. Braò Gianni, braò fess.
Continuiamo il giro o meglio, la discesa... Angelo sempre in tiro, raggiungiamo un gruppo di mucche al pascolo, sono impegnato nella guida e giungo a 5 metri da una di loro, è nera e con corna appuntite, mi guarda incuriosita. Mi prende un colpo, sono un ragazzo di città le mucche le ho sempre viste con corna tagliate... questa sembra incazzata, nera e con corna a punta. Cazzo sarà mica un toro? aahahha fortunatamente sono imbranato in materia. E' una mucca e non è incazzata ma impaurita.
Qui Angelo ancora ride alla mia osservazione...
Da qui al rifugio del colle di San Zeno il passo è breve e tutto in discesa, giù a tutta birra divertendoci a mille.
Giunti al rifugio Gianni incontra alcuni amici con bici da corsa, alcuni scambi di battute un caffettino e siamo pronti per proseguire il tour.
Risaliamo velocemente sulle bici e ci buttiamo in splendido sentiero scendendo in Val Palot dove una graditissima sorpresa ci accoglie, un tracciato di gara mtb divertentissimo. Parto per primo con la mia 27,5, la bike è bella agile, scendo veloce, dietro Angelo a canna mi segue e Gianni (l'acrobata) con la front sfodera il meglio di se. Il percorso è ottimamente segnato e veramente divertente.
Giunti alla fine il sorriso e l'adrenalina è sulle facce di tutti. Purtroppo il tempo a mia disposizione si sta pian piano esaurendo, da qui cercheremo di velocizzare il giro, lasciando perdere le fotografie.
Angelo e Gianni cercano di convincermi a scendere verso Pian Camuno lungo la strada per farmi rincasare in orario, ma nada, non mollo siamo qui per farci un bel giro e lo si chiude come da traccia gps in sterrato.
Un buon tratto del tracciato è con bici a spinta in mezzo al bosco con pendenze notevoli, si devono recuperare 200 mt di quota con bike a spinta o spalla.
Poi si scende nuovamente su splendidi sentieri attraversando piccole frazioni come Pradosole, Vissone, Fane, Solato, Beata alcuni piccolissimi sentieri scorrono in mezzo alle frazioni citate riportandoci a valle.
Una piccola variante ci porta in mezzo ad un boschetto pieno di rovi nel tentativo di seguire la traccia gps, qualche graffio, qualche parolaccia, ma nessun problema fa parte dell'escursione.
Raggiunta la vettura a valle, lasciamo il nostro Angelo in un bar con le bici, io e Gianni risaliamo in auto a riprenderci la seconda auto.
Grazie ragazzi splendida gita, dicono che far mountain bike salendo in auto non è vera mtb... ma vi assicuro che i 600 mt di dislivello e l'impegno sempre in tensione di questo giro sono fisicamente provanti.
P.s. La seggiovia era ferma..
giovedì 12 luglio 2012
sabato 30 giugno 2012
Tremalzo ..che acqua! che salita! che discesa!
Il Tremalzo... ve lo racconto prendendola larga.
Torniamo indietro di qualche giorno, Mercoledì ore 12 mi squilla il cellulare, sono in moto ad un passo da casa.
Rispondo, è Paolo "alura le riada?" stai in linea Paolo, faccio due curve e vediamo insieme.
Cerco nel viale, nulla, nel capannone, nulla.... "no Paolo, le mia riada" incontro mia moglie e mi dice: "é giù non l'hai vista?'".
Come un bimbo dico a Paolo "è arrivata!!" lo congedo e mi fiondo da lei....
Si è lei la mia nuova bike, Khs 656XC full da 27,5 pollici... qualche colpetto di tosse, nemmeno mangio, apro lo scatolone e mi metto subito al lavoro, la bici è in scatola di montaggio, un paio d'ore di sudato lavoro ed è pronta... purtroppo sono le due, il lavoro mi aspetta.
La sera 38° di febbre, giovedì mi reco dal dottore, la sua diagnosi una bella bronchite!
Venerdì sera, 37,3° febbre, tosse....bhe io preparo tutto non posso non essere pronto.
Sabato ore 6:30 salto in piedi, mi auto convinco che sto benone, convinco la moglie, come i bimbi devo testare il mio nuovo giocattolino.... Tremalzo arrivo.
Al punto di ritrovo con 5 minuti d'anticipo sono il primo, in meno di tre minuti ci siamo tutti.
Paolo, Gianni, Riccardo, Aldo, Massimo e lo Swisser ottimizziamo le auto e partiamo, sulla strada recupero Renato.
Giungo in fondo alla tange sud, mi squilla il cell. Riccardo è costretto a dare forfait, la sua Bmw lo ha tradito, un problema al radiatore. Mal volentieri ci congeda e mal volentieri lo lasciamo col suo problema.
Riccardo ci rifaremo!
Arrivati con ampio ritardo in quel di Vesio, troviamo un sacco di biker scalpitanti, Umberto, Fabio, Simone, Antonio e altri 4 ragazzi di mtb forum Gigi, Cristian, Geremia e Matteo.... sperom de mia dismentigà nisù.
La sorpresina del comune di Vesio... parcheggio a pagamento 9 € al giorno accettate solo monetine.
Miiii siamo con 8 auto, dove ca**o troviamo tutte queste monetine?
Vabbe ci arrangiamo alla bene e meglio e iniziamo la scalata, come di consueto il clima è sublime si chiacchiera allegramente e senza accorgercene raggiungiamo quota 800 mt, ci fermiamo per due foto e per ammirare la vista sul lago.
Riprendiamo la salita sotto il sole, da subito una scura coltre nuvolosa in lontananza c'intimorisce... non riusciamo a goderci il sentiero e le belle visuali sulle montagne sottostanti che i primi tuoni ci fanno temere sempre più.
Raggiungiamo le prime caratteristiche gallerie scavate in tempo di guerra ed ecco scatenarsi il diluvio. Il gruppo è diviso in due, uno nella galleria a valle, a poche centinaia di metri il secondo.
Acqua a secchiate e un freddo cane ci immobilizza nelle gallerie, il buon Fabio da bravo operatore sanitario sfodera una bella coperta termica da 2mt per 2, la faremo a brandelli e la utilizzeremo per scaldarci e ripararci alla meglio.
Peccato che poco dopo Fabio e Simone debbano lasciarci, a titolo informativo... i due, si sono pappati un ottimo spiedo mentre noi scalavamo sotto il diluvio (triporci!) scherzi a parte...grandi!
Durante il diluvio un bel sassone di 2/3 kg cade dalla montagna a pochi passi dal nostro riparo producendo un bel tonfo e facendoci sussultare.
La forte pioggia sembra non demordere, nella grotta varie opzioni, abbandonare, attendere, sfidare madre natura. Ci raggiunge Antonio, fortemente infreddolito e bagnato deciso a tornare a valle.
Bastano poche parole di conforto per convincerlo "la vetta non la si molla", nel frattempo l'avversità meteo rallenta, Paolo e altri biker ne approfittano e partono verso la vetta, noi attendiamo pochi minuti e poi partiamo al loro inseguimento.
Raggiunto il primo gruppo infreddolito e dubbioso sul da farsi, Paolo l'acquatico, convince tutti a seguirlo... a lui l'acqua scivola...come non seguirlo è troppo giusto!
Bene il freddo resta ma almeno pioviggina, saliamo ancora incrociando viste da urlo, purtroppo il freddo pungente ci impedisce di salire in disinvoltura e di scattre foto a destra e sinistra.
Poco prima della "galleria del vento", (cosi abbiamo ribattezzato questa galleria in cui il vento s'incanala soffiando a forte velocità) inizia nuovamente a diluviare... ormai siamo zuppi pertanto le secchiate d'acqua non ci fermano più....siamo tutti infreddoliti, bagnati, stanchi ma boia chi molla....
La cima è poco distante, Aldo che si è fatto tutta la salita con problemi di stomaco è provato...parte del gruppo sarà già con i piedi sotto il tavolo.
Poco dopo raggiungiamo il rifugio, è caldo, accogliente, subito noto piatti andare e venire, zuppe calde, spaghettate e pappardelle, polenta abbrustolita....birra e quant'altro.
Sembra una festa a cui manchiamo solo noi...i ragazzi si stringono immediatamente ed ecco posti a sedere e soprattutto un amichevole clima festoso.
Un piatto enorme di pappardelle con abbondante sugo di capriolo per me e una camomilla calda per l'amico ..... povero Aldo, dai avrai modo di rifarti!
Complimenti anche ai gestori, abbiamo mangiato benone!
Con la panza piena e riscaldati....ci starebbe bene un pisolino!
Invece no! siamo qui per la discesa dal 222, i gestori ci sconsigliano la discesa da questo sentiero che è bagnato e malconcio.
Molti, saggiamente rinunciano e decidono di scendere dal sentiero meno tecnico, in 7 non ci lasciamo intimorire e tentiamo la discesa.
Partiamo tutti molto lanciati, dopo 200 mt un grosso pezzo di fango mi finisce in un occhio, obbligandomi ad una frenata improvvisa, mi accosto il più possibile a sinistra, Cristian che mi segue a ruota purtroppo perde il controllo ed incappa in un volaccione. Fortunatamente si rialza tutto intero.
Poco dopo perdiamo la traccia gps, ravaniamo nel bosco per riuscire a riprendere il 222, tornati in rotta il percorso si fa sempre più tosto, Geremia e Matteo ci deliziano con prodezze da urlo... noi nella retrovia arranchiamo alla bene e meglio cercando di restare in sella il più a lungo possibile.
Un po come sul toro al rodeo!
Il tracciato è veramente duro, bagnato, scivoloso e malconcio dall'abbondante pioggia caduta.
Non fattibile con una front!
Qualche inevitabile caduta, non molliamo e cerchiamo il divertimento nel tentativo di raggiungere valle.
Scendendo verso valle il percorso diventa meno tecnico, a mio parere molto più piacevole...raggiungiamo valle e ci dirigiamo verso il parcheggio.
Giornata full mountain, ricca di avventure e disavventure... per esperienza posso dire che le giornate di pioggia sono sempre quelle che regalano uscite memorabili.
Un saluto a tutta la compagnia...a presto per una nuova pedalata in allegria. Fede.
P.s. una canna la Khs 656xc da 27,5.
lunedì 18 giugno 2012
Salita infuocata al Sonclino
Con la testa e le gambe indolenzite sono ancora al tour di domenica al
"Passo del Cul" ma puntuale arriva la mail di Fede: "Mi piacerebbe tornare
sul Sonclino, ma questa volta fare una discesa sterrata e non la solita".
Bene, cominciamo ad armeggiare con le tracce; taglia, cuci, unisci i punti con
nuovi sentieri ed in breve il percorso definitivo: "Salita al Sonclino e
discesa tosta a Marchegno". Sulla carta sembra un bel giro, lascia un po
perplessi quel "discesa tosta" ma si lancia l'invito al club.
Ed eccoci a sabato pomeriggio: carichiamo le bici sull'auto di Federico, nel
frattempo si aggrega lo Swisser ed insieme si parte per il punto d'incontro
fissato o meglio cerchiamo di raggiungerlo. Infatti appena arrivati a Villa
Carcina giriamo a vuoto per 20 minuti prima di incontrare gli altri bikers già
pronti e scalpitanti. Per fortuna le coordinate per il ritrovo le avevamo
scelte noi!
Nonostante la disavventura eccoci in sette: Umberto, Marzio, Beppe, Antonio e i già citati ritardatari. Percorsa la ciclabile del Mella, che consente amabili chiacchiere ed impressioni sulla settimana lavorativa, inizia la salita verso Lumezzane. Sono le 14 ed il sole è al sua apice, il caldo ci costringe ad attingere alle borracce. Arrivati alla prima fontanella dopo solo 5Km le scorte d'acqua sono al limite e vengono ricostituite. Qui lo Swisser caccia fuori una bottigliozza da 2 litri che una volta riempita di acqua fresca si rivelerà veramente provvidenziale. Ma la vera salita deve ancora iniziare!
La cementata che ci porta in quota è quasi tutta al sole, siamo costretti a zigzagare per cercare i pochi tratti d'ombra. Altro inconveniente è il traffico, un continuo passaggio di auto, jeep, moto,quod e atri mezzi motorizzati che ci costringono a respirare aria non proprio montana.
Finalmente raggiungiamo la sbarra che blocca il passaggio ai motori e la salita seppur dura è piacevole. Dopo poche curve Antonio stacca il gruppo e, approfittando dell'assenza di Luca lo stambecco, si lancia in solitaria verso la vetta. Lo ritroveremo solo in cima, provato, in preda ai crampi ma soddisfatto dell'impresa. Il resto del gruppo con passo costante risale con un Umberto in splendida forma sempre in testa ed un Marzio in leggera difficoltà nelle retrovie.
Tornante dopo tornante la vista si apre sempre più e solo la foschia dovuta al caldo limita la splendida visuale sulla valle sottostante.
Dopo una piccola sosta all'ombra siamo pronti per l'ultimo strappo, l'unico in salita su sterrato, Chi a spinta e chi più intrepido pedalando, consapevole che si tratta dell'ultima fatica, ci incamminiamo. Poco dopo la metà il mio cardio comincia a suonare, Beppe mi guarda con aria sospetta, lo rassicuro:" Quando supero i 170 battiti mi avvisa" i suoi occhi si abbassano sul suo computerino e soavemente mi dice:" A me segna 150!" Rallento per abbassare il ritmo e lo lascio proseguire in solitaria. Sudati, stanchi ma felici siamo in vetta.
Da una casupola sopra di noi ci giunge un saluto e l'invito ad entrare per un rifornimento d'acqua. I simpatici signori ci accolgono e in un attimo sulla tavola compaiono bibite, birra, acqua e un paio di torte. Dopo una iniziale timidezza non ci lasciamo pregare e partecipiamo al banchetto. A pancia piena ci si prepara per la discesa, tra l'altro sconsigliataci dai nostri nuovi amici. Veramente le precise parole sono state:" L'è bröta fess, i ve sö gna a pè de le!"
Come sempre i buoni consigli andrebbero ascoltati, ma noi no, abbiamo una traccia e la seguiamo. Infatti il primo pezzo, 300 metri di dislivello, sono praticamente tutti a piedi. Arrivati ad un bivio notiamo due agricoltori al lavoro. Subito chiediamo info sul sentiero che ci aspetta. La risposta non ci entusiasma: il pezzo che abbiamo fatto, ci dicono, è molto più bello di quello che ci attende. Ci consigliano un'alternativa che scende a Lumezzane. Questa volta decidiamo di seguire la saggezza locale ed imbocchiamo un bel sentiero che in breve ci riporta a metà della salita fatta all'andata. A questo punto il gruppo si divide: Antonio, Marzio e Umberto, vista l'ora decidono di tornare tramite la strada; i restanti quattro che sono allergici al cemento si lanciano sui sentierini che con alternanza di tratti godibili a passaggi impossibili ci riportano alla fontanella di Lumezzane. Da qui alle auto è una veloce passeggiata in discesa. Vista l'ora le bici vengono frettolosamente caricate e dopo i saluti tutti di corsa verso casa. Nonostante la discesa non sia stata una delle migliori, resta il ricordo di una bella giornata in montagna trascorsa in ottima compagnia e le ustioni solari per il primo vero sole estivo.
Un grazie a tutti e pronti per sabato che si va sul Tremalzo.
Nonostante la disavventura eccoci in sette: Umberto, Marzio, Beppe, Antonio e i già citati ritardatari. Percorsa la ciclabile del Mella, che consente amabili chiacchiere ed impressioni sulla settimana lavorativa, inizia la salita verso Lumezzane. Sono le 14 ed il sole è al sua apice, il caldo ci costringe ad attingere alle borracce. Arrivati alla prima fontanella dopo solo 5Km le scorte d'acqua sono al limite e vengono ricostituite. Qui lo Swisser caccia fuori una bottigliozza da 2 litri che una volta riempita di acqua fresca si rivelerà veramente provvidenziale. Ma la vera salita deve ancora iniziare!
La cementata che ci porta in quota è quasi tutta al sole, siamo costretti a zigzagare per cercare i pochi tratti d'ombra. Altro inconveniente è il traffico, un continuo passaggio di auto, jeep, moto,quod e atri mezzi motorizzati che ci costringono a respirare aria non proprio montana.
Finalmente raggiungiamo la sbarra che blocca il passaggio ai motori e la salita seppur dura è piacevole. Dopo poche curve Antonio stacca il gruppo e, approfittando dell'assenza di Luca lo stambecco, si lancia in solitaria verso la vetta. Lo ritroveremo solo in cima, provato, in preda ai crampi ma soddisfatto dell'impresa. Il resto del gruppo con passo costante risale con un Umberto in splendida forma sempre in testa ed un Marzio in leggera difficoltà nelle retrovie.
Tornante dopo tornante la vista si apre sempre più e solo la foschia dovuta al caldo limita la splendida visuale sulla valle sottostante.
Dopo una piccola sosta all'ombra siamo pronti per l'ultimo strappo, l'unico in salita su sterrato, Chi a spinta e chi più intrepido pedalando, consapevole che si tratta dell'ultima fatica, ci incamminiamo. Poco dopo la metà il mio cardio comincia a suonare, Beppe mi guarda con aria sospetta, lo rassicuro:" Quando supero i 170 battiti mi avvisa" i suoi occhi si abbassano sul suo computerino e soavemente mi dice:" A me segna 150!" Rallento per abbassare il ritmo e lo lascio proseguire in solitaria. Sudati, stanchi ma felici siamo in vetta.
Da una casupola sopra di noi ci giunge un saluto e l'invito ad entrare per un rifornimento d'acqua. I simpatici signori ci accolgono e in un attimo sulla tavola compaiono bibite, birra, acqua e un paio di torte. Dopo una iniziale timidezza non ci lasciamo pregare e partecipiamo al banchetto. A pancia piena ci si prepara per la discesa, tra l'altro sconsigliataci dai nostri nuovi amici. Veramente le precise parole sono state:" L'è bröta fess, i ve sö gna a pè de le!"
Come sempre i buoni consigli andrebbero ascoltati, ma noi no, abbiamo una traccia e la seguiamo. Infatti il primo pezzo, 300 metri di dislivello, sono praticamente tutti a piedi. Arrivati ad un bivio notiamo due agricoltori al lavoro. Subito chiediamo info sul sentiero che ci aspetta. La risposta non ci entusiasma: il pezzo che abbiamo fatto, ci dicono, è molto più bello di quello che ci attende. Ci consigliano un'alternativa che scende a Lumezzane. Questa volta decidiamo di seguire la saggezza locale ed imbocchiamo un bel sentiero che in breve ci riporta a metà della salita fatta all'andata. A questo punto il gruppo si divide: Antonio, Marzio e Umberto, vista l'ora decidono di tornare tramite la strada; i restanti quattro che sono allergici al cemento si lanciano sui sentierini che con alternanza di tratti godibili a passaggi impossibili ci riportano alla fontanella di Lumezzane. Da qui alle auto è una veloce passeggiata in discesa. Vista l'ora le bici vengono frettolosamente caricate e dopo i saluti tutti di corsa verso casa. Nonostante la discesa non sia stata una delle migliori, resta il ricordo di una bella giornata in montagna trascorsa in ottima compagnia e le ustioni solari per il primo vero sole estivo.
Un grazie a tutti e pronti per sabato che si va sul Tremalzo.
lunedì 11 giugno 2012
Da Vobarno al M.te Gallo passando dal Cul "Passo del Cul"
Bene bene ... eccoci appena tornati dallo splendido tour Croato e siamo nuovamente a pedalare sulle nostre adorate montagne.
La meta designata per questo week end è il monte Gallo, sulla carta un giro tranquillo alle porte della città.
Sono le 6.45 il mio cell. conta 9 presenze, molto assonnato raggiungo in auto lo Swisser,che mi attende sotto casa già con la bici inforcata tra le gambe.
Tra uno sbadiglio e l'altro ( mi sono addormentato alle due) entro in tangenziale, lo Swisser è bello pimpante ma il mio cervello ancora è sul cuscino di casa, infatti al primo bivio riesco a cannare l'uscita che ci porta dritti dritti all'appuntamento.
Strada facendo il mio cell. continua a ricevere sms, il sole del primo mattino ha dato una mano agli ultimi indecisi, pochi minuti alle otto il mio cell. registra 13 presenti.
Causa errore tangenziale, allunghiamo il giro e tardiamo di pochi minuti.
Raggiunto il punto di ritrovo a Vobarno, gli amici bikers sono tutti già arrivati... i presupposti per una bella passeggiata in mezzo alla natura ci sono tutti, clima decente, bike, forma fisica, amici scalpitanti.
Rapidi saluti e un benvenuto alle facce nuove, mi giro ed ecco una sorpresa, l'amicone Paolo navighetor con una Specialized stumpjumper fsr 29.... ma braò che bella bike! ora son cazzi, come faccio a stargli dietro con la mia vecchia Cube 26 front?
Ci penserò... ora godiamoci il giro, tutti pronti! si parte, il gruppo è folto, si chiacchiera ed i primissimi chilometri sulla ciclabile scorrono come sempre agevolmente.
Nella notte un forte acquazzone ha allagato e trascinato detriti e fango lungo il percorso, nulla di eclatante ma in breve le nostre bike e i nostri completini candidi si mimetizzano con il fango che ci circonda.
Lungo il tragitto Umberto rompe il fianco del copertone, da li poi la foratura della camera, si ripara col metodo del rinforzo e via sui monti....
Raggiungiamo Sabbio Chiese sulla ciclabile e poi iniziamo a salire sino a Provaglio Valsabbia, qui una simpatica donna ci spiega dove siamo e ci consiglia una giro essendo anch'essa amante della mtb.
Lo sguardo di tutti si concentra soprattutto sulle bocce della bella signora che si abbassa per impugnare la carriola ad ogni fine frase mostrando l'abbondanza... i ragazzi ed Angelo in particolare non mancano di fare mille domande e la gentile signora ripete inconsapevole il movimento apprezzato, i commenti post incontro non si contano.
Lo sguardo di tutti si concentra soprattutto sulle bocce della bella signora che si abbassa per impugnare la carriola ad ogni fine frase mostrando l'abbondanza... i ragazzi ed Angelo in particolare non mancano di fare mille domande e la gentile signora ripete inconsapevole il movimento apprezzato, i commenti post incontro non si contano.
Continuiamo a salire, la pendenza inizia a farsi sentire, lungo la ripida salita spesso il gruppo si sfalda in una lunga colonna di mtb. Non ci fermiamo e saliamo con alcuni piccolissimi tratti a spinta, raggiungiamo la sudata cima facendoci strada tra la folta vegetazione....
Ci copriamo e siamo pronti per buttarci in discesa lungo un bellissimo single track nel bosco, la discesa scorre veloce, restare in scia alle full è impegnativo e divertente. Il fondo ricoperto di foglie bagnate, radici e pietre rende il tracciato abbastanza tecnico.
L'amico Renato in discesa perde l'anteriore e finisce a terra, un brutto graffio ma Rena stringe i denti ed e subito in sella...
Angelo poco dopo per non sentirsi inferiore si esibisce in un volo ad "Angelo", d'altronde che altro volo potrebbe fare? Un paio di botte, anche lui stringe i denti ed è subito in sella.
Agostino infine per rendere chiaro a tutti come si vola perde anch'esso l'anteriore e fa un volaccione tosto, andando a cozzare col casco contro un pietrone... un taglio al naso, una bella botta e una storta alla mano, inoltre per far capire bene le possibili cause, dopo un paio di minuti sviene ... forse per un calo di pressione.
Insomma o si cade giusti o non si cade sembra a dire.... le cose bisogna farle per bene ...
Scherzi a parte, poco fa ho sentito Ago e sta bene! era alle prese con i casoncelli!!
Per chi seguirà la nostra traccia, occhio che il tratto finale è sabbioso e a tratti molto infingardo! moderate la velocità la caduta è facile.
Tornando a noi, il giro è veramente piacevole, salita divertente con belle vedute, il primo tratto della discesa è favoloso, il secondo molto più tecnico... leggendo il volto degli amici sembrano tutti soddisfatti.
La cosa mi rende felice.
Siamo quasi a valle, la strada ora è asfaltata... sono davanti al gruppo e mi vedo una saetta passare accanto, è Angelo... avrà picchiato la testa penso! mi lancio all'inseguimento a tutta manetta, alcuni ci seguono altri no, ne esce un gioco di scie e una velocità sul Garmin di 58,9 hm/h., Braò Angelo anche questo strappone con uscite di curva sui pedali mi ha divertito.
Da qui alle auto il passo è breve, sono le 12,30 lo Swisser può andare a mangiare il coniglio, non riuscirà a mangiarlo caldo...ma penso che sarà buono anche riscaldato.
Ok raga, grazie a tutti per il bellissimo giro e per la sublime compagnia.
Casco in testa (abbiamo avuto un esempio) e prudenza. Al prossimo giro Fede
sabato 2 giugno 2012
Da Ome verso S. Giovanni
Orfani degli istrioti si decide o meglio decido di organizzare un giretto il giorno della repubblica.
Come sempre il meteo ad inizio settimana ci promette un weekend piovoso, per fortuna le previsioni saranno clamorosamente smentite.
Dopo aver passato in rassegna diversi itinerari decido di lanciare la proposta di un giro sui colli sopra Ome. Il primo a raccogliere la sfida è il neo acquisto Umberto, reduce dalla fangosissima Maddalena non si fa intimidire dal meteo.
Poi uno alla volta, incoraggiati dalle previsioni sempre più ottimistiche, il gruppo aumenta. Alla fine siamo in sette: Beppe, Riccardo, Gianluca, Maurizio, il già citato Umberto con l'amico Marzio.
Come sempre il meteo ad inizio settimana ci promette un weekend piovoso, per fortuna le previsioni saranno clamorosamente smentite.
Dopo aver passato in rassegna diversi itinerari decido di lanciare la proposta di un giro sui colli sopra Ome. Il primo a raccogliere la sfida è il neo acquisto Umberto, reduce dalla fangosissima Maddalena non si fa intimidire dal meteo.
Poi uno alla volta, incoraggiati dalle previsioni sempre più ottimistiche, il gruppo aumenta. Alla fine siamo in sette: Beppe, Riccardo, Gianluca, Maurizio, il già citato Umberto con l'amico Marzio.
Puntualissimi si parte, senza un minimo di riscaldamento la salita si fa subito sentire.
Ad ogni bivio che incontriamo con sentieri pianeggianti o in discesa le speranze degli scalatori vengono subito tarpate dal "Garmin" che inesorabilmente punta sempre verso l'alto.
L'ascesa è quasi interamente nel bosco, vista la giornata afosa è un bel sollievo. L'asfalto lascia il posto ad una cementata che ci accompagna per un bel pezzo;
nei commenti si coglie il dissenso della moda di cementare ogni salita che porta verso le abitazioni in quota. Capisco le esigenze degli abitanti, ma forse si potrebbero trovare soluzioni meno invasive! Basta polemiche, eccoci sullo sterrato, molto più naturale, ma che fatica!
Soffrendo e chiacchierando finalmente la strada spiana e, accompagnati dai cani, ci troviamo nel cortile di una splendida casetta con vista mozzafiato sulla valle sottostante.
Sosta ristoratrice, il proprietario ci offre acqua e ci avvisa che la salita non è ancora finita, anzi più avanti è bella tosta, il che detto da un locale ci spaventa un po! Ed infatti il resto dell'avvicinamento alla vetta è quasi tutto con bici a spinta,
solo un temerario tenta la pedalata.
Finalmente scolliniamo e ci troviamo su un crinale leggermente esposto con una vista da favola sulla Valtrompia. Barrette, beveraggio, cambio maglie zuppe e siamo pronti per la discesa. Ci contiamo e manca Gianluca, non ha resistito appena vista la discesa si è lanciato a tutta velocita. Via all'inseguimento, passiamo una serie infinita di ripetitori. Umberto litiga con un arbusto ed ovviamente ha la peggio ed arriviamo al primo bivio. Nessuna traccia del fuggitivo! Chiediamo ad una signora che sta meticolosamente pulendo una piccola cappella e ci informa che ha visto un ciclista scendere dall'altra parte. Scatta la telefonata ma nonostante i mille ripetitori a pochi metri, non c'è campo!
Pazienza, continuiamo a scendere, essendo originario del posto non temiamo per la sorte del nostro compare. Ci lanciamo verso S. Giovanni, la strada scorre veloce sotto le ruote, bellissimo tracciato, quasi interamente sterrato e tecnico, non si chiacchiera, siamo troppo impegnati a tenere la bici in carreggiata.
Eccoci in paese, si ricaricano le borracce e su asfalto andiamo alla ricerca del bivio che evitando il bitume ci dovrebbe riportare ad Ome. Ovviamente sbagliamo strada, ma l'intraprendenza di Beppe prima ci fa attraversare un vigneto e poi un "roveto" e ci riporta sulla rotta.
La scelta si rivela azzeccata, anche questo ultimo tratto ci regala un emozionante sterrato fra boschi e vigneti, veramente bello.
Eccoci ai saluti finali, tutti sembrano soddisfatti della mattinata pedalatoria, siamo puntuali anche per il pranzo, per la gioia delle consorti, che almeno per oggi forse non brontoleranno!
Eccoci ai saluti finali, tutti sembrano soddisfatti della mattinata pedalatoria, siamo puntuali anche per il pranzo, per la gioia delle consorti, che almeno per oggi forse non brontoleranno!
Un grosso ringraziamento a tutti per la compagnia e tenetevi pronti per la prossima escursione.
domenica 6 maggio 2012
Nuovamente quattro pazzi, in Valtrompia!
Sabato sera.... ho lanciato l'email d'invito all'uscita un paio di giorni fa, gli unici temerari al momento sono Beppe ed il fido Paolo.
Il cell. che solitamente scotta a quest'ora è palesemente muto, nessun sms, nessuna chiamata.... il meteo promette acqua, al momento scroscia un forte acquazzone.
Una telefonata! chi è? Renato che non resiste a testare la sua nuova bike. Ottimo! nuovamente in quattro, questa volta non in Valcamonica ma in Valtrompia.
Matti? certo! chi scalerebbe la montagna sotto la pioggia e chi scenderebbe nei boschi in mezzo al fango? nessun problema lo facciamo noi, siamo matti ma quando c'è da divertirsi noi ci siamo.
Pertanto caffettino alle otto del mattino a Pezzaze e poi su verso il M.te Ario, siamo fortunati, fa freschino ma il meteo è clemente, non piove, la salita è molto pedalabile nel tratto iniziale, via via diventa sempre più dura.
Giunti alla santella Paolo, forte della recente salita all'Ario del mese scorso, lancia un affermazione che mi porterò nel cuore sino in vetta...."ora la salita s'addolcisce", facilmente era sotto l'effetto di qualche droga o forse funghetti allucinogeni, da qui la salita s'innarpica ma sicuramente non s'addolcisce!
Dai Paolo, di salite in questi mesi ne abbiamo fatte, un poco di confusione in testa è normale.
Continuiamo a salire, per poi fermarci e permettere una doccia rigenerante a Renato
Paolo pazientemente attende che Renato si lavi per bene...
Mentre io e Beppe ci abbuffiamo di barrette energetiche e quant'altro.
Dato che Renato ha finito la passeggiata nel prato, ripartiamo verso Passo Croce...
La salita continua bella tosta, il meteo ci regala un po di pioggia per meglio assaporare la fresca giornata.
Siamo ad un passo dall'inizio della discesa, la pioggia si trasforma in grandine, davanti a noi il bivio discesa tosta o discesa tranquilla?
Abbiamo lanciato nel forum mtb l'invito per la nostra uscita odierna, Lucavt lascia un messaggio dicendo "viste le condizioni meteo vi sconsiglio questa discesa, fango e radici scivolose vi aspettano" inoltre dice "potrebbero rovinarvi la bellissima discesa".
Ascoltando il consiglio ci siamo portati un paio d'alternative, ma..... basta uno sguardo agli occhi di Paolo e subito capisco le sue intenzioni, (identiche alle mie) chi resiste? bellissima discesa? Luca se omettevi questa frase ti avremmo ascoltato di sicuro!
Grandina! il primo pezzo della discesa non smente Luca fango a go go... bici perennemente col posteriore bloccato e di traverso, siamo tutti con bike front! radici e fango ci accompagneranno per l'intera discesa.
Ma ragazzi che spettacolo! l'acqua rende ancora più tecnico il tracciato, splendidi taboga e curve a gomito fangose regalano emozioni uniche.
Un paio di passaggi fangosi ci obbligano a scendere arpionando il terreno per restare in piedi...

Il resto della discesa è divertentissimo! la pioggia lascia il posto al sole....
E dopo una buona mezzora passata nei boschi tra taboga, tornantini stretti, passaggi strepitosi torniamo alla civiltà.
Giunti a fondo valle Renato pulisce per bene la sua nuova bike, lui è già docciato, la bike è linda ....l'aspetta il pranzo domenicale!
Asciugheremo le bici lanciandole dalla miniera Tassara sino a Pezzaze sulla lunga discesa asfaltata mantenendo una velocità di 40/50 kmh.
Riesco a rincasare per le 12:40 mettendo subito i piedi sotto il tavolo davanti ad una stupenda spaghettata allo scoglio.
Grazie raga! ottima la vostra compagnia e mattinata molto proficua e divertente!
Alla prossima Fede.
Il cell. che solitamente scotta a quest'ora è palesemente muto, nessun sms, nessuna chiamata.... il meteo promette acqua, al momento scroscia un forte acquazzone.
Una telefonata! chi è? Renato che non resiste a testare la sua nuova bike. Ottimo! nuovamente in quattro, questa volta non in Valcamonica ma in Valtrompia.
Matti? certo! chi scalerebbe la montagna sotto la pioggia e chi scenderebbe nei boschi in mezzo al fango? nessun problema lo facciamo noi, siamo matti ma quando c'è da divertirsi noi ci siamo.
Pertanto caffettino alle otto del mattino a Pezzaze e poi su verso il M.te Ario, siamo fortunati, fa freschino ma il meteo è clemente, non piove, la salita è molto pedalabile nel tratto iniziale, via via diventa sempre più dura.
Giunti alla santella Paolo, forte della recente salita all'Ario del mese scorso, lancia un affermazione che mi porterò nel cuore sino in vetta...."ora la salita s'addolcisce", facilmente era sotto l'effetto di qualche droga o forse funghetti allucinogeni, da qui la salita s'innarpica ma sicuramente non s'addolcisce!
Dai Paolo, di salite in questi mesi ne abbiamo fatte, un poco di confusione in testa è normale.
Continuiamo a salire, per poi fermarci e permettere una doccia rigenerante a Renato

Paolo pazientemente attende che Renato si lavi per bene...

Mentre io e Beppe ci abbuffiamo di barrette energetiche e quant'altro.
Dato che Renato ha finito la passeggiata nel prato, ripartiamo verso Passo Croce...

La salita continua bella tosta, il meteo ci regala un po di pioggia per meglio assaporare la fresca giornata.
Siamo ad un passo dall'inizio della discesa, la pioggia si trasforma in grandine, davanti a noi il bivio discesa tosta o discesa tranquilla?
Abbiamo lanciato nel forum mtb l'invito per la nostra uscita odierna, Lucavt lascia un messaggio dicendo "viste le condizioni meteo vi sconsiglio questa discesa, fango e radici scivolose vi aspettano" inoltre dice "potrebbero rovinarvi la bellissima discesa".
Ascoltando il consiglio ci siamo portati un paio d'alternative, ma..... basta uno sguardo agli occhi di Paolo e subito capisco le sue intenzioni, (identiche alle mie) chi resiste? bellissima discesa? Luca se omettevi questa frase ti avremmo ascoltato di sicuro!
Grandina! il primo pezzo della discesa non smente Luca fango a go go... bici perennemente col posteriore bloccato e di traverso, siamo tutti con bike front! radici e fango ci accompagneranno per l'intera discesa.
Ma ragazzi che spettacolo! l'acqua rende ancora più tecnico il tracciato, splendidi taboga e curve a gomito fangose regalano emozioni uniche.
Un paio di passaggi fangosi ci obbligano a scendere arpionando il terreno per restare in piedi...

Il resto della discesa è divertentissimo! la pioggia lascia il posto al sole....
E dopo una buona mezzora passata nei boschi tra taboga, tornantini stretti, passaggi strepitosi torniamo alla civiltà.

Giunti a fondo valle Renato pulisce per bene la sua nuova bike, lui è già docciato, la bike è linda ....l'aspetta il pranzo domenicale!

Asciugheremo le bici lanciandole dalla miniera Tassara sino a Pezzaze sulla lunga discesa asfaltata mantenendo una velocità di 40/50 kmh.
Riesco a rincasare per le 12:40 mettendo subito i piedi sotto il tavolo davanti ad una stupenda spaghettata allo scoglio.
Grazie raga! ottima la vostra compagnia e mattinata molto proficua e divertente!
Alla prossima Fede.
mercoledì 2 maggio 2012
Quattro pazzi in Valcamonica
Siamo
alle solite, si organizza un bel giro, questa volta molto all
mountain, ed il meteo ci mette lo zampino promettendo una giornata
piovosa. In tarda serata chiamo Fede per la domanda di rito: "
Quanti siamo?"
Ed
inevitabile la risposta: " I soliti due matti!".
Eppure
questa volta abbiamo messo anche un titolo invitante. Ma se non tira
più nemmeno il "dosso Figarolo" dove finiremo!
Ore
6.00 la sveglia suona a lungo prima che il mio cervello torni alla
realtà ed ordini alla mano di spegnerla. Fuori sento la pioggia
scrosciare con violenza, ed il primo pensiero:" Ma chi me lo fa
fare?" Ma è solo un attimo; l'eccitazione per l'uscita prende
il sopravvento: colazione, vestizione e via.
All'appuntamento
con Fede una bella sorpresa: mi annuncia che siamo in quattro. Bene
non siamo più i soli pazzi che sfidano le intemperie.
La
strada scorre veloce ed in un attimo siamo a Bienno; caffettino al
bar tra gli sguardi curiosi e stupiti degli avventori ed i commenti
si sprecano: " Ma andif en bici? Bel de che ghif catat föra!"
Usciamo
e prepariamo le bici, arrivano gli altri due arditi e riconosco
Fabio, presente anche sabato scorso, e sorpresa con lui il mitico
Ago, mio vecchio amico e compaesano. Saluti, complimenti e si parte.
Dopo aver attraversato le splendide, strette e caratteristiche vie
centrali di Bienno si inizia a salire. L'ascesa
è di quelle vere, non molla mai, i falsopiani sono brevissimi e
subito la pendenza si sente nelle gambe mentre il cuore pulsa sempre
più veloce ed ogni tanto siamo costretti a spingere x riprendere
fiato. Sulla nostra destra ci accompagna il torrente Valdaione
gonfiato dalle piogge cadute nella notte e la sua voce ricorda
il rombo di un treno che sfreccia verso la valle.
Finalmente
dopo una curva la strada spiana leggermente e si apre dinnanzi a noi
una larga valle verdissima tagliata a metà, come una profonda
ferita, dal torrente in piena. Il sole fa capolino e lo spettacolo a
cui assistiamo toglie il fiato. L'acqua corre veloce, saltando con
violenza sui sassi e formando infinite cascate. La schiuma illuminata
prende mille colori e gli spruzzi salgono verso l'alto incontrando le
nuvole che dalla valle risalgono veloci.
Talmente
siamo assorti dal paesaggio che non ci accorgiamo dei nativi che alle
nostre spalle ci osservano divertiti finché una voce rompe
l'incantesimo:" Bello vero?" Ci giriamo e non possiamo che
confermare ed un po' invidiare i nostri interlocutori che ogni
mattina aprono le finestre della camera su questa cartolina.
Dopo
una breve pausa si riparte, l'interminabile salita si fa sempre più
dura ed a complicare gli ultimi chilometri compare la neve che ci
costringe a spingere le bici. Ora tutto è più difficile,
sopratutto per Fabio che con i suoi scarpini con gli attacchi scivola
ad ogni passo.
Ed
eccoci al punto più alto del percorso, dagli zaini escono cibarie e
vestiti asciutti e la frenesia di lanciarsi in discesa si fa sempre
più palpabile.
Ago
si esibisce subito in un paio di rotoloni da fermo talmente comici da
scatenare l'ilarità generale. Fabio soffre un poco nei passaggi
tecnici maledicendo le scarpette. Federico come al solito in prima
posizione lanciatissimo.
La
traccia è quasi completamente su sentieri in mezzo ai boschi, in
alcuni tratti il fondo molto rovinato ci costringe a scendere dalle
bike, ma che paesaggi stupendi. Persi in mezzo al nulla non si vedono
quasi i segni dell'uomo. La sensazione è quella di essere i primi
esploratori di un mondo sconosciuto.
Tanta
è l'eccitazione di Fede che non riusciamo a fare più di 500 metri
senza dover effettuare continue pause per le foto.
La
lunga discesa ci porta direttamente a Bienno che riattraversiamo per
raggiungere il parcheggio. I commenti entusiastici sono unanimi e il
giro viene giudicato il migliore dell'anno, almeno per ora. Non
restano che i ringraziamenti, in primo luogo ai 3 compagni di
avventura che hanno voluto sfidare il meteo, un grazie anche al sole
che dopo le prime due ore di pioggia ci ha accompagnato per l'intera
giornata ed infine, ma non meno importante, un saluto ai ragazzi del
mtbvallecamonica.it che hanno messo a disposizione di tutti questo
fantastico tour.
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