Ecco il resoconto di domenica scorsa...solo oggi ho trovato il tempo per stendere due righe sulla "bella giornata"...
La macchina organizzatrice si mette in moto tardi... una serie di proposte ed ecco uscire dal cilindro magico la nostra meta, Punta Almana.
Paolo propone una salita diretta da Iseo molto impegnativa (lui è un mulo) ...io non amo le sgroppate, subito mi metto al computer alla ricerca di qualcosa di meno irto, in breve ecco disegnata la traccia definitiva.
Mi sveglio con i secondi contati, nessuno mi aspetta al punto di ritrovo di Fornaci.... tutti si fanno trovare direttamente a Iseo.
Appena scendo dal letto ecco il cellulare che squilla, è Paolo che mi avvisa, il Magicomaggio si è aggregato al tour e mi aspetta al parcheggio... "cazzo sono in ritardo", salto alcuni riti preparatori tra cui la colazione e mi fiondo all'appuntamento. Ecco li Magico, che piacere rivederlo, è proprio un personaggio di ottima compagnia!
Raggiungiamo Iseo insieme, al punto X ecco Paolo e Agostino un po'assonnati ma subito pronti per questa nuova avventura.
In un baleno ci raggiungono Gigi, Alberto e Pierandreis con la Paola.
Il gruppo è completo!
Dopo aver trascorso meno di 500 mt ecco iniziare la salita.... (mi apro una piccola parentesi "Fede ricordati di fissare il punto di partenza almeno un paio di km prima della salita!!").
Subito i selettori dei cambi iniziano a scalare, la pendenza via via si fa tosta, percorriamo pochi km ed ecco il primo piccolo inghippo.
La catena della bike di Ago si spezza...nessun problema per mastro Paolo e la sua equipe, smaglia catena alla mano e in pochi minuti Mr. Ago è nuovamente in sella.
La gita prosegue piacevole, il percorso è immerso nella natura, ulivi, castagni, roverella e carpini neri si contendono il paesaggio...il clima è fresco, la pioggia dei giorni scorsi ha bagnato il sottobosco, il sole timidamente ci riscalda...insomma un clima quasi perfetto per pedalare.
In brevissimo tempo saliamo a Santa Maria del Giogo, dove il gruppo alpini di Polaveno ha pronto un delizioso caffè, qui un breve rifornimento energetico e qualche bella foto sul panorama sottostante.
Purtroppo il timido sole mattutino è presto scalzato da una sempre più spessa coltre di nubi, nulla però ci ferma dal pedalare in compagnia, pertanto tutti in sella e su lungo la dorsale in direzione Almana.
Un susseguirsi di capanni da caccia in assetto bellico ci porta a proseguire con attenzione, il giro fin qui è entusiasmante, il tracciato è bello e mai troppo duro, la compagnia dei collaudati amici è come sempre ottimale.
Dopo strappi e strappetti la riparazione alla catena di Ago cede nuovamente, ma il nostro team subito rimette mano e ripristina il guasto, poco dopo è il turno di Alberto, la sua sella subisce un cedimento, i ferri di sostegno si tranciano....il nostro mastro nuovamente si ingegna e in pochi secondi trova rimedio.
I guasti non finiscono li, sulla strada per Polaveno subisco una foratura e successivamente sotto il diluvio la seconda.... "mia mal".
Dopo mille piccole sgroppate eccoci alla sella di Sale Marasino, piove! anzi diluvia!!
Qui saggiamente parte del gruppo decide di rientrare tagliando verso Sale, io e Paolo ormai vaccinati alla bronchite e a tutte le malattie da raffreddamento proponiamo di non mollare la meta prefissata, Ago e Magico ci seguono.
Dopo i saluti agli amici e sotto un diluvio più finito inizia la "scuola di trekking" i primi 200 mt scorrono in sella, poi il percorso diventa proibitivo, la in alto tra le nuvole ogni tanto si scorge l'Almana, sembra un miraggio lontano lontano...
Il meteo non molla ci infreddolisce, fortunatamente portare la bici in spalla e la pendenza impegnativa ci scaldano....
Magico è un camoscio e viaggia alla grande, una telefonata mi attarda, tenterò più volte di riacciuffare il Magico distante poche centinaia di metri...ma altro che riacciuffare, mi sta dando la paga alla grande.
La tecnica consiste in brevi passi, bici ben assestata in groppa e respirazione in ritmo col passo...raggiungo così la vetta, provato ma molto soddisfatto.
Il meteo ci preclude la bella vista sul lago, ci vestiamo, mangiamo e scattiamo qualche foto per gli avi...
Ecco i 4 folli dopo la lezione di trakking.
400 mt di dilivello very hard.
Fede, zio Paolo, Magicomaggio, Agostino.
Dopo la salita da Sud eccoci pronti per la discesa verso Nord... pronti via, dopo 50 mt una titubanza mi inchioda, Paolo che segue a ruota con i freni bagnati mi evita ma scivola sull'erba e fa un brutto volo sul pendio. Fortunatamente nulla di grave se non una sbucciatura ed una botta sul naso. (Scusa Paolo).
La discesa è carina nulla di eclatante, perdiamo quota velocemente e ci ficchiamo su un letto di torrentello viscidissimo...l'equilibrio qui è precario e tutta l'abilità deve uscir fuori.
Raggiunti i 700 mt di quota non ci resta che rientrare su un'orrenda cementata con pendenze del 30%.
Che dire, le previsioni di rientro gita sballate di tre ore, preso un sacco d'acqua, un bel po' di freddo, una bella stancata.... ma caxxo la rifarei subito!
Grazie come al solito per la partecipazione, ci scusiamo con i ragazzi per non essere scesi con loro, forse l'eccitazione di chiudere il giro ha prevalso sulla ragione...
Un saluto a tutti, presto in sella mi raccomando!
venerdì 19 ottobre 2012
giovedì 11 ottobre 2012
11 dispersi al gran tour della Val Trompia
Come da tradizione l'inizio settimana inizia uno scambio di mail con le proposte sul weekend. Sul piatto ci sono varie ipotesi ma scorrendo le pagine del forum mi accorgo che anche i CFSWE hanno in programma un giro che vorremmo fare. Ci vuole poco a convincere Fede, la fusione è fatta, si parte con il gruppone.
Il sabato finalmente arriva, e non inizia nel migliore dei modi. Ago mi passa a prendere in ritardo, ha trovato la gomma forata, niente panico, troveremo il tempo per ripararla. Smontiamo la mia bike che non ne vuole sapere di entrare in auto e ci lanciamo verso Brescia. A metà strada un dubbio mi assale:" Ho lasciato il perno della ruota posteriore in mezzo alla strada! Rapido controllo, dubbio confermato, inversione e ulteriore ritardo.
Eccoci finalmente al Polivalente, mentre finiscono di arrivare i bikers e si caricano le auto ne approfittiamo per sostituire la camera d'aria. Il serpentone di auto ora si snoda nella valle verso Collio. Al parcheggio fissato come punto di ritrovo riusciamo ad arrivare quasi in orario e notiamo già diversi mezzi montati da scalpitanti ciclisti ed altri in fase di montaggio.
Dopo i saluti ci contiamo, le voci sono discordanti, ma alla fine saremo in 21 anzi 22, Carlo ci raggiungerà dopo. La salita inizia su asfalto e rapidamente arriviamo a Memmo tra il disappunto dei mezzi motorizzati costretti ad uno slalom continuiamo a guadagnare quota.
In questa fase le chiacchiere e le battute rallegrano il gruppone che si è naturalmente allungato. Non so per quale motivo ma amo particolarmente questa fase dei tour, forse perchè le gambe sono ancora leggere e il fiato per ciacolare non manca.
Finalmente l'asfalto lascia il posto ad una belle stradina sterrata, la valle si allarga e anche gli orizzonti si ampliano facendoci intuire che ci aspettano panorami mozzafiato.
Antonio ancora fresco socializza con la popolazione locale e ci fa capire che l'attività manuale non lo spaventa!
Arriviamo alla rampa da fare tutta bici a spalla che ci porta al passo Crestoso e poi alle 7 crocette.
La fatica si legge sui volti che mi circondano, ma si vede anche lo stupore dinnanzi al panorama che possiamo ammirare. Fatta la foto di rito alle croci, e subito i rimproveri degli escursionisti ci lanciamo in mezzo alle nuvole nel traverso, che ci porterà alla salita del monte Colombine.
La visibilita è scarsa ma la sensazione di perdersi nel nulla, come si dice nel gruppo, :" Ha il suo perché!" Questi incredibili paesaggi costringono a numerose soste fotografiche che ci fanno perdere contatto con la parte più avanzata del gruppo il quale al bivio per il monte Dasdana tira dritto verso il Piardi. Nelle retrovie inizia la scalata, prima le nubi circondano le vette più alte e poi, man mano, avvolgono anche noi mentre arranchiamo in fila indiana verso la vetta.
Dall'alto la vista spazia sui monti e le valli circostanti, le nuvole prima velano e poi ci mostrano scorci sempre nuovi, una pacchia per gli scatenati fotografi del gruppo.
Indossate le protezioni ci lanciamo in discesa, che si rivelerà deludente: all'inizio molto ostica, con tratti esposti per poi diventare banale nel tratto finale. Entrando al Piardi non troviamo il resto del gruppo. Apprendiamo che, dandoci per dispersi, sono tornati alle auto tramite asfalto. Dopo la sosta ristoratrice e una scorsa alle notizie scendiamo al passo Maniva dove Carlo unico sopravvissuto del gruppo avanzato ci sta aspettando dopo aver risalito 10 tornanti.
Da qui una comoda strada sterrata ci porta in leggera salita al passo Portole ed infine alla capanna Tita Secchi. I paesaggi sono sempre splendidi e anche se la stanchezza inizia a farsi sentire non smettono di stupirci.
Il tratto successivo è un sali scendi in quota tutto su sentiero. Qui Magico tenta il suicidio perdendo un pedale e rischiando di scivolare nella scarpata sottostante. Riparato il guasto meccanico si riparte verso il passo Prael In questa ultima faticosa salita parzialmente ciclabile perdiamo Antonio, che causa guasto meccanico torna alle auto anticipatamente. Stanchi e decimati, siamo rimasti solo in 11, finalmente arriviamo al rifugio Blachì dove ci aspetta l'ultima discesa. Inizialmente seguiamo la pista da sci poi su sentieri decisamente tecnici, che mettono a dura prova i frontisti, arriviamo finalmente a Collio.
La faticosa giornata si conclude con i complimenti ed i saluti fra i reduci del gran tour e, una volta caricate le auto, alla spicciolata si torna verso casa con tante emozioni e splendide immagini impresse nei nostri ricordi.
Voglio concludere riportando qui sotto quanto scritto da Fede nel forum che deve far riflettere tutti sul significato di queste nostre avventure.
Alla prossima, Paolo.
Ecco le sagge parole di Federico:
"Nei giri da noi organizzati la fretta è l'ultimo dei nostri pensieri, non facciamo gare di prestazioni.
I più atletici possono tranquillamente scalare in velocità, ma è buona cosa ai bivi (in mancanza di gps) ricompattare il gruppo ed aiutare i compagni d'avventura meno prestazionali.... incoraggiando e insegnando loro la tecnica, cosa che Magico e Andrea hanno capito al volo.
In montagna i cellulari spesso sono out, pertanto un piccolo errore o incomprensione può diventare un grosso problema.
L'accaduto resti di lezione e serva a migliorare l'affiatamento del gruppo.
Cogliamo i paesaggi che si presentano ai nostri occhi, respiriamo l'aria sana e i profumi della montagna. Fermiamoci a prendere fiato, scattiamo qualche foto, saliamo con calma ed in compagnia. Credo che il meglio e lo spirito giusto risiedano nel gustarsi questi attimi, la fretta la viviamo tutta settimana durante le giornate di lavoro....
Alla prossima e grazie a tutti gli amici per la numerosa partecipazione."
Il sabato finalmente arriva, e non inizia nel migliore dei modi. Ago mi passa a prendere in ritardo, ha trovato la gomma forata, niente panico, troveremo il tempo per ripararla. Smontiamo la mia bike che non ne vuole sapere di entrare in auto e ci lanciamo verso Brescia. A metà strada un dubbio mi assale:" Ho lasciato il perno della ruota posteriore in mezzo alla strada! Rapido controllo, dubbio confermato, inversione e ulteriore ritardo.
Eccoci finalmente al Polivalente, mentre finiscono di arrivare i bikers e si caricano le auto ne approfittiamo per sostituire la camera d'aria. Il serpentone di auto ora si snoda nella valle verso Collio. Al parcheggio fissato come punto di ritrovo riusciamo ad arrivare quasi in orario e notiamo già diversi mezzi montati da scalpitanti ciclisti ed altri in fase di montaggio.
Dopo i saluti ci contiamo, le voci sono discordanti, ma alla fine saremo in 21 anzi 22, Carlo ci raggiungerà dopo. La salita inizia su asfalto e rapidamente arriviamo a Memmo tra il disappunto dei mezzi motorizzati costretti ad uno slalom continuiamo a guadagnare quota.
La fatica si legge sui volti che mi circondano, ma si vede anche lo stupore dinnanzi al panorama che possiamo ammirare. Fatta la foto di rito alle croci, e subito i rimproveri degli escursionisti ci lanciamo in mezzo alle nuvole nel traverso, che ci porterà alla salita del monte Colombine.
La visibilita è scarsa ma la sensazione di perdersi nel nulla, come si dice nel gruppo, :" Ha il suo perché!" Questi incredibili paesaggi costringono a numerose soste fotografiche che ci fanno perdere contatto con la parte più avanzata del gruppo il quale al bivio per il monte Dasdana tira dritto verso il Piardi. Nelle retrovie inizia la scalata, prima le nubi circondano le vette più alte e poi, man mano, avvolgono anche noi mentre arranchiamo in fila indiana verso la vetta.
Dall'alto la vista spazia sui monti e le valli circostanti, le nuvole prima velano e poi ci mostrano scorci sempre nuovi, una pacchia per gli scatenati fotografi del gruppo.
Indossate le protezioni ci lanciamo in discesa, che si rivelerà deludente: all'inizio molto ostica, con tratti esposti per poi diventare banale nel tratto finale. Entrando al Piardi non troviamo il resto del gruppo. Apprendiamo che, dandoci per dispersi, sono tornati alle auto tramite asfalto. Dopo la sosta ristoratrice e una scorsa alle notizie scendiamo al passo Maniva dove Carlo unico sopravvissuto del gruppo avanzato ci sta aspettando dopo aver risalito 10 tornanti.
Da qui una comoda strada sterrata ci porta in leggera salita al passo Portole ed infine alla capanna Tita Secchi. I paesaggi sono sempre splendidi e anche se la stanchezza inizia a farsi sentire non smettono di stupirci.
Il tratto successivo è un sali scendi in quota tutto su sentiero. Qui Magico tenta il suicidio perdendo un pedale e rischiando di scivolare nella scarpata sottostante. Riparato il guasto meccanico si riparte verso il passo Prael In questa ultima faticosa salita parzialmente ciclabile perdiamo Antonio, che causa guasto meccanico torna alle auto anticipatamente. Stanchi e decimati, siamo rimasti solo in 11, finalmente arriviamo al rifugio Blachì dove ci aspetta l'ultima discesa. Inizialmente seguiamo la pista da sci poi su sentieri decisamente tecnici, che mettono a dura prova i frontisti, arriviamo finalmente a Collio.
La faticosa giornata si conclude con i complimenti ed i saluti fra i reduci del gran tour e, una volta caricate le auto, alla spicciolata si torna verso casa con tante emozioni e splendide immagini impresse nei nostri ricordi.
Voglio concludere riportando qui sotto quanto scritto da Fede nel forum che deve far riflettere tutti sul significato di queste nostre avventure.
Alla prossima, Paolo.
Ecco le sagge parole di Federico:
"Nei giri da noi organizzati la fretta è l'ultimo dei nostri pensieri, non facciamo gare di prestazioni.
I più atletici possono tranquillamente scalare in velocità, ma è buona cosa ai bivi (in mancanza di gps) ricompattare il gruppo ed aiutare i compagni d'avventura meno prestazionali.... incoraggiando e insegnando loro la tecnica, cosa che Magico e Andrea hanno capito al volo.
In montagna i cellulari spesso sono out, pertanto un piccolo errore o incomprensione può diventare un grosso problema.
L'accaduto resti di lezione e serva a migliorare l'affiatamento del gruppo.
Cogliamo i paesaggi che si presentano ai nostri occhi, respiriamo l'aria sana e i profumi della montagna. Fermiamoci a prendere fiato, scattiamo qualche foto, saliamo con calma ed in compagnia. Credo che il meglio e lo spirito giusto risiedano nel gustarsi questi attimi, la fretta la viviamo tutta settimana durante le giornate di lavoro....
Alla prossima e grazie a tutti gli amici per la numerosa partecipazione."
giovedì 27 settembre 2012
Il Piz tri perfetto...
Gianni propone il Piz tri una bella vetta, 2300 mt in Val Camonica.
Dopo aver lanciato l'invito via mail ai 101 iscritti al club, attendo le conferme di partecipazione via sms.
Alla gita aderiscono: Paolo, Gianni, Angelo, Riccardo, Gigi, magico Umbert, Fabio e Brumotti (Davide).
Eccoci in viaggio verso Malonno, nei nostri Garmin un po di tracce gps...
Sul web abbiamo trovato la traccia dei Bikers di Brescia variante lunga e la traccia di Mtbvalcamonica traccia corta....poi Paolo ha disegnato una variante mix...
Vedremo al momento cosa scegliere.
Ci fermiamo lungo la strada per bere un buon caffè nel tentativo di svegliare i corpi ancora assonnati....
Sotto la bikers car del nostro Paolo
In breve a bordo della velocissima Opel raggiungiamo il campo sportivo di Malonno.
Le bike prendono scena, il clima è fresco, in valle la temperatura è di 10°, bastano meno di un paio di km di dura salita per far salire la temperatura.
Antonio adrenalinico scatta in testa e stacca il gruppo intento alla svestizione... infingardo!! lo riprendiamo poco dopo fermo dinnanzi ad un bivio.
Le chiacchiere sono poche, la pendenza toglie il fiato un po' a tutti, quando la strada spiana leggermente, ci fermiamo per riprendere il fiato.
Gianni ci propone un saluto al Team Loda....
Un team ciclistico a cui è particolarmente legato...
Quando l'asfalto lascia il posto al cemento Angelo navigato biker esclama "aia quando s'incontra il cemento son cazzi", l'affermazione viene immediatamente confermata, la salita si fa tosta.
Fortunatamente il gruppo è pimpante e anche di fronte alle salite impegnative sale veloce, si suda, si ride e si scherza...la giornata è perfetta.
Un paio di soste per sbocconcellare un panino ....
Gianni disegna mezzelune sul panino.
Salendo incontriamo due strani personaggi, i quali si prestano per una simpatica foto...
Occhio! non sono io grasso! è lui che è magro!
L'Adamello ci accompagna per gran parte della salita regalandoci una spettacolare vista...
Angelo e Brumotti spiccano il volo, hanno nelle vene nitroglicerina allo stato puro, le bike quasi si ribaltano ma loro non mollano....
Decido di impostare un ritmo, stacco il gruppo un po' spingendo e un po' in sella, sono a palla il cuore in gola... finalmente vedo i due fuggitivi, si sono fermati ad aspettarmi.
Quando li raggiungo sul mio viso è chiara la stanchezza, mi dicono "Fede non siamo la Madonna e San Giuseppe, siamo noi Angelo e Davide"....li passo spingendo la bici... i due alieni salgono in sella e mi ripassano agevolmente, non mi resta che sfoderare la macchina fotografica per alcuni scatti sul rush finale.
Angelo
Brumotti
La vetta è nostra in quattro ore secche....
Una manciata di minuti ed ecco il resto del gruppo.
Un primato... abbiamo portato sul Piz tri il primo Venezuelano in mtb!
Grande Antonio e la sua simpatia!
Dopo le dovute foto di rito, ci rilassiamo in un angolo riparato dal vento, si mangia, si ride e si tira un attimo di respiro.
I visi dei miei amici parlano chiaro, sono provati ma tutti soddisfatti e fieri della meta.
Dopo esserci rifocillati a dovere siamo pronti, casco in testa, giubbetti antivento e via sulla piacevole tratta in discesa. Il primo tratto scorre veloce, le full prendono il largo... al bivio ricompattiamo il gruppo, dobbiamo decidere che discesa scegliere.
Gigi conosce bene la traccia corta, la descrive come spettacolare.... io e Paolo siamo tentati dalla traccia lunga, conoscendo i Bdb dovrebbe essere più tecnica.
Gigi quasi convince parte del gruppo, ma un rilancio all'ultimo secondo devia il gruppo che si butta sulla lunga.
Il primo tratto è fantastico...
Un bel single molto veloce e stretto.... la mia manna!!
poi il tracciato diventa un poco più tecnico nulla di estremo...anzi, resta sempre piacevole e a tratti entusiasmante. Alcuni piccoli tratti cementati sul finale rovinano la poesia....
Rimane comunque una deliziosa discesa.
Le urla di divertimento in discesa di Antonio, mi regalano emozioni...abbiamo organizzato proprio un bel giro! tutto è filato alla grande, ci siamo stancati.... ma la soddisfazione per la scalata, il divertimento della discesa, la bella compagnia hanno reso questa giornata perfetta.
Forse la variante boschiva, per evitare la statale da Edolo a Malonno è superflua a mio parere non merita.
E' tardi sono le 24:19 vorrei descrivere al meglio la bella giornata ... ma domani in officina mi aspetta un sacco di lavoro..."no a dormer, che lè urà"
I miei complimenti a tutti, vi aspetto al prossimo tour...
Dopo aver lanciato l'invito via mail ai 101 iscritti al club, attendo le conferme di partecipazione via sms.
Alla gita aderiscono: Paolo, Gianni, Angelo, Riccardo, Gigi, magico Umbert, Fabio e Brumotti (Davide).
Eccoci in viaggio verso Malonno, nei nostri Garmin un po di tracce gps...
Sul web abbiamo trovato la traccia dei Bikers di Brescia variante lunga e la traccia di Mtbvalcamonica traccia corta....poi Paolo ha disegnato una variante mix...
Vedremo al momento cosa scegliere.
Ci fermiamo lungo la strada per bere un buon caffè nel tentativo di svegliare i corpi ancora assonnati....
Sotto la bikers car del nostro Paolo
In breve a bordo della velocissima Opel raggiungiamo il campo sportivo di Malonno.
Le bike prendono scena, il clima è fresco, in valle la temperatura è di 10°, bastano meno di un paio di km di dura salita per far salire la temperatura.
Antonio adrenalinico scatta in testa e stacca il gruppo intento alla svestizione... infingardo!! lo riprendiamo poco dopo fermo dinnanzi ad un bivio.
Le chiacchiere sono poche, la pendenza toglie il fiato un po' a tutti, quando la strada spiana leggermente, ci fermiamo per riprendere il fiato.
Gianni ci propone un saluto al Team Loda....
Un team ciclistico a cui è particolarmente legato...
Quando l'asfalto lascia il posto al cemento Angelo navigato biker esclama "aia quando s'incontra il cemento son cazzi", l'affermazione viene immediatamente confermata, la salita si fa tosta.
Fortunatamente il gruppo è pimpante e anche di fronte alle salite impegnative sale veloce, si suda, si ride e si scherza...la giornata è perfetta.
Un paio di soste per sbocconcellare un panino ....
Gianni disegna mezzelune sul panino.
Salendo incontriamo due strani personaggi, i quali si prestano per una simpatica foto...
Occhio! non sono io grasso! è lui che è magro!
L'Adamello ci accompagna per gran parte della salita regalandoci una spettacolare vista...
Angelo e Brumotti spiccano il volo, hanno nelle vene nitroglicerina allo stato puro, le bike quasi si ribaltano ma loro non mollano....
Decido di impostare un ritmo, stacco il gruppo un po' spingendo e un po' in sella, sono a palla il cuore in gola... finalmente vedo i due fuggitivi, si sono fermati ad aspettarmi.
Quando li raggiungo sul mio viso è chiara la stanchezza, mi dicono "Fede non siamo la Madonna e San Giuseppe, siamo noi Angelo e Davide"....li passo spingendo la bici... i due alieni salgono in sella e mi ripassano agevolmente, non mi resta che sfoderare la macchina fotografica per alcuni scatti sul rush finale.
Angelo
Brumotti
La vetta è nostra in quattro ore secche....
Una manciata di minuti ed ecco il resto del gruppo.
Un primato... abbiamo portato sul Piz tri il primo Venezuelano in mtb!
Grande Antonio e la sua simpatia!
Dopo le dovute foto di rito, ci rilassiamo in un angolo riparato dal vento, si mangia, si ride e si tira un attimo di respiro.
I visi dei miei amici parlano chiaro, sono provati ma tutti soddisfatti e fieri della meta.
Dopo esserci rifocillati a dovere siamo pronti, casco in testa, giubbetti antivento e via sulla piacevole tratta in discesa. Il primo tratto scorre veloce, le full prendono il largo... al bivio ricompattiamo il gruppo, dobbiamo decidere che discesa scegliere.
Gigi conosce bene la traccia corta, la descrive come spettacolare.... io e Paolo siamo tentati dalla traccia lunga, conoscendo i Bdb dovrebbe essere più tecnica.
Gigi quasi convince parte del gruppo, ma un rilancio all'ultimo secondo devia il gruppo che si butta sulla lunga.
Il primo tratto è fantastico...
Un bel single molto veloce e stretto.... la mia manna!!
poi il tracciato diventa un poco più tecnico nulla di estremo...anzi, resta sempre piacevole e a tratti entusiasmante. Alcuni piccoli tratti cementati sul finale rovinano la poesia....
Rimane comunque una deliziosa discesa.
Le urla di divertimento in discesa di Antonio, mi regalano emozioni...abbiamo organizzato proprio un bel giro! tutto è filato alla grande, ci siamo stancati.... ma la soddisfazione per la scalata, il divertimento della discesa, la bella compagnia hanno reso questa giornata perfetta.
Forse la variante boschiva, per evitare la statale da Edolo a Malonno è superflua a mio parere non merita.
E' tardi sono le 24:19 vorrei descrivere al meglio la bella giornata ... ma domani in officina mi aspetta un sacco di lavoro..."no a dormer, che lè urà"
I miei complimenti a tutti, vi aspetto al prossimo tour...
domenica 16 settembre 2012
Lago di Bongi... delude le aspettative.
Come sempre, la voglia di una pedalata in compagnia è altissima...il clima è ideale, le miti giornate settembrine sono una manna per noi bikers.
Questo week end dobbiamo farci un giretto breve, cercando di rincasare presto.... il coniglio in casa Moretti, le Quaglie in casa Ruggeri e la polentina con arrosto a casa Truppia non possono attendere!! le mogli reclamano la nostra presenza.
Nessun problema per le 12 e zero zero saremo con i piedi sotto il tavolo!
Sabato sera mando a Paolo la variante all mountain.... così tanto per informarlo.
Capperi! è sabato sera e il mio cell. scotta, gli sms di partecipazione arrivano in numero cospicuo ....10...15...20...ma in quanti saremo domani? Oltre VENTI...chiamo Paolo "ehi domani ci servono i vigili per fermare il traffico!" dall'altra parte del cell. lo zio Paolo sghignazza, "eh dai starom a eder".
Partiamo in auto io e Paolo, manca una manciata di minuti alle 7:00, mentre percorriamo i pochi km dal luogo di ritrovo piovono gli ultimissimi 3 sms. Eccoci al punto, già 4/5 bikers stanno chiacchierando, in brevissimo tempo una processione di auto e bici al seguito riempie il parcheggio.
Dopo una conta l'esito conferma gli sms, siamo in venti... è no! altri tre amici ci aspettano a Brozzo al bar Cascata. Siamo in VENTITRE.
Ed eccoci in una mezzoretta d'auto a Brozzo, si preparano le bici, un caffettino ed in pochi minuti la carovana si mette in strada.
Luca reduce della gara di Soprazocco e della prova di ieri della Gimondi bike è ancora pimpantissimo, imposta un bel ritmo di salita e in men che non si dica ci ritroviamo tutti col cuore a 170 battiti, la strada in compenso scorre veloce e in poco tempo ci ritroviamo al passo del Termine.
Da qui parte un ippovia, decidiamo di seguirla, le indicazioni sono chiare: "Lago di Bongi".
Percorriamo pochi km e ci ritroviamo in casa di un paio di anziani a lesinar polenta. Caxxo siamo in 23 l'anziana signora la vediamo subito preoccupata, ringraziamo e salutiamo tornando sui nostri passi.
La strada asfaltata ci porterebbe al Bongi in pochi km ...ma vuoi mettere lo sterrato?
Imbocchiamo una seconda strada... un po di discesa e poi.... ortiche e che ortiche! ancora mi gratto le gambe sin sopra le ginocchia.
Avete presente il gruppone del giro d'Italia? immaginatevi un errore di rotta... tutti che girano le bike e oplà retro front! ecco la scena è questa ahahaha, non maleditemi, fa parte del gioco!
Finalmente becchiamo il sentiero giusto...il 481, purtroppo siamo a fine estate e la natura sembra essersene impossessata inglobandolo. Con un adeguata pulizia e risistemata sarebbe un gran bel sentiero tecnico e veloce come piace a noi!
Eccoci sbucare al Bongi, dopo esserci in più punti fatti strada col machete nella selvaggia giungla Marmentina.
Qui una breve sosta dove ci si distrae in svariati modi....
Luca si sbanana...e ricarica il potassio.
Marco e Enrico scambiano le dieci per il mezzogiorno...
Aperitivo vista lago.
Antonio vuol scavalcare la recinzione, non si sa per qual motivo...
Poi decide di farsi un panozzo con birretta.
Gianni ripensa all'infanzia...
Io mi ripiglio un poco...
Quando il gruppo si rimette in moto sono le 11...butto li la variante all mountain.
Con la mia variante faccio bollire il sangue a molti, ma Paolo saggiamente, mi fa notare l'inesorabile orario.
Poi la mente stranamente vola al coniglio, le quaglie e l'arrosto..."ok ok Paolo hai ragione si fredderebbe tutto".
Rimettiamo in moto il gruppo e via su asfalto sino a Mura... qui Angelo (che adora l'asfalto) si fionda e più volte mi stuzzica "dai Fede a ruota!", Luca e Massimo non ci mettono poi tanto a scaldarsi.
In men che non si dica almeno 2/3 del gruppo si buttano a fionda svernicciandosi a vicenda, bici di traverso sui tornanti e bacchettate in uscita di curva... dopo 6/7 km dove addirittura un gruppo di bici da corsa non riesce a tenere il passo sui tornanti e sulle staccate delle ruote grasse, mi fermo per attendere il resto del gruppo.
Qui dopo un paio di minuti, un auto s'accosta e una ragazza intimidita, con alla guida il giovane fidanzato, mi chiede "scusi, abbiamo visto una corsa! ma la strada è chiusa?," "no no siamo solo un folto gruppo di giovani in preda all'ormone della competizione...".
Rientrati i fine gruppo ripartiamo all'inseguimento lento dei primi, li ri-becchiamo perchè si sono fermati al bivio con uno tratto sterrato che da Mandro ci porterà a Brozzo.
Tutti in sella e via...un po' di cemento qua e là e sterrato largo... una caduta sulla cementata, caxxo che volo!! fortunatamente nulla di grave.
Ri ri partiamo... il gruppo scende saltellando a destra e sinistra, in cinque ci attardiamo per recuperare gli occhiali persi nel volo.
Raggiungiamo il gruppone nel parcheggio, i doverosi saluti a tutti e via....
Il coniglio, le quaglie e la polenta son nuovamente freddi.... sono le 12:15, ora che siamo a casa ad andar bene sono le 13...
Chiudo la porta dell'auto, Paolo è dentro e mi guarda....quasi sò già cosa mi dirà, lo posso immaginare.
Poi si confida," el me mia piasit!" rispondo "gnà a me!".
Lui adora il tecnico le discese sui pietroni dove dar fondo alle doti di equilibrista, dove sedersi sul pneumatico posteriore è quasi d'obbligo, io adoro i boschi dove c'è stretto e veloce con fondo stabile.
Insomma la mtb che adoriamo non è questa!
Ma dai, la mtb va vissuta in tutte le sue sfaccettature e un bel giro in compagnia non dispiace mai a nessuno.
Dai Angelo scherzo.... sappiamo tutti che detesti l'asfalto!!
Questo giro te lo dedichiamo.
Dio che bei sciech !!!
Sabato se il meteo ci assiste Piz tri, forse anche una notturna in Maddalena a metà settimana.
Un ringraziamento a tutti per la numerosissima partecipazione alla prossima....
Questo week end dobbiamo farci un giretto breve, cercando di rincasare presto.... il coniglio in casa Moretti, le Quaglie in casa Ruggeri e la polentina con arrosto a casa Truppia non possono attendere!! le mogli reclamano la nostra presenza.
Nessun problema per le 12 e zero zero saremo con i piedi sotto il tavolo!
Sabato sera mando a Paolo la variante all mountain.... così tanto per informarlo.
Capperi! è sabato sera e il mio cell. scotta, gli sms di partecipazione arrivano in numero cospicuo ....10...15...20...ma in quanti saremo domani? Oltre VENTI...chiamo Paolo "ehi domani ci servono i vigili per fermare il traffico!" dall'altra parte del cell. lo zio Paolo sghignazza, "eh dai starom a eder".
Partiamo in auto io e Paolo, manca una manciata di minuti alle 7:00, mentre percorriamo i pochi km dal luogo di ritrovo piovono gli ultimissimi 3 sms. Eccoci al punto, già 4/5 bikers stanno chiacchierando, in brevissimo tempo una processione di auto e bici al seguito riempie il parcheggio.
Dopo una conta l'esito conferma gli sms, siamo in venti... è no! altri tre amici ci aspettano a Brozzo al bar Cascata. Siamo in VENTITRE.
Ed eccoci in una mezzoretta d'auto a Brozzo, si preparano le bici, un caffettino ed in pochi minuti la carovana si mette in strada.
Luca reduce della gara di Soprazocco e della prova di ieri della Gimondi bike è ancora pimpantissimo, imposta un bel ritmo di salita e in men che non si dica ci ritroviamo tutti col cuore a 170 battiti, la strada in compenso scorre veloce e in poco tempo ci ritroviamo al passo del Termine.
Da qui parte un ippovia, decidiamo di seguirla, le indicazioni sono chiare: "Lago di Bongi".
Percorriamo pochi km e ci ritroviamo in casa di un paio di anziani a lesinar polenta. Caxxo siamo in 23 l'anziana signora la vediamo subito preoccupata, ringraziamo e salutiamo tornando sui nostri passi.
La strada asfaltata ci porterebbe al Bongi in pochi km ...ma vuoi mettere lo sterrato?
Imbocchiamo una seconda strada... un po di discesa e poi.... ortiche e che ortiche! ancora mi gratto le gambe sin sopra le ginocchia.
Avete presente il gruppone del giro d'Italia? immaginatevi un errore di rotta... tutti che girano le bike e oplà retro front! ecco la scena è questa ahahaha, non maleditemi, fa parte del gioco!
Finalmente becchiamo il sentiero giusto...il 481, purtroppo siamo a fine estate e la natura sembra essersene impossessata inglobandolo. Con un adeguata pulizia e risistemata sarebbe un gran bel sentiero tecnico e veloce come piace a noi!
Eccoci sbucare al Bongi, dopo esserci in più punti fatti strada col machete nella selvaggia giungla Marmentina.
Qui una breve sosta dove ci si distrae in svariati modi....
Luca si sbanana...e ricarica il potassio.
Marco e Enrico scambiano le dieci per il mezzogiorno...
Aperitivo vista lago.
Antonio vuol scavalcare la recinzione, non si sa per qual motivo...
Poi decide di farsi un panozzo con birretta.
Gianni ripensa all'infanzia...
Io mi ripiglio un poco...
Quando il gruppo si rimette in moto sono le 11...butto li la variante all mountain.
Con la mia variante faccio bollire il sangue a molti, ma Paolo saggiamente, mi fa notare l'inesorabile orario.
Poi la mente stranamente vola al coniglio, le quaglie e l'arrosto..."ok ok Paolo hai ragione si fredderebbe tutto".
Rimettiamo in moto il gruppo e via su asfalto sino a Mura... qui Angelo (che adora l'asfalto) si fionda e più volte mi stuzzica "dai Fede a ruota!", Luca e Massimo non ci mettono poi tanto a scaldarsi.
In men che non si dica almeno 2/3 del gruppo si buttano a fionda svernicciandosi a vicenda, bici di traverso sui tornanti e bacchettate in uscita di curva... dopo 6/7 km dove addirittura un gruppo di bici da corsa non riesce a tenere il passo sui tornanti e sulle staccate delle ruote grasse, mi fermo per attendere il resto del gruppo.
Qui dopo un paio di minuti, un auto s'accosta e una ragazza intimidita, con alla guida il giovane fidanzato, mi chiede "scusi, abbiamo visto una corsa! ma la strada è chiusa?," "no no siamo solo un folto gruppo di giovani in preda all'ormone della competizione...".
Rientrati i fine gruppo ripartiamo all'inseguimento lento dei primi, li ri-becchiamo perchè si sono fermati al bivio con uno tratto sterrato che da Mandro ci porterà a Brozzo.
Tutti in sella e via...un po' di cemento qua e là e sterrato largo... una caduta sulla cementata, caxxo che volo!! fortunatamente nulla di grave.
Ri ri partiamo... il gruppo scende saltellando a destra e sinistra, in cinque ci attardiamo per recuperare gli occhiali persi nel volo.
Raggiungiamo il gruppone nel parcheggio, i doverosi saluti a tutti e via....
Il coniglio, le quaglie e la polenta son nuovamente freddi.... sono le 12:15, ora che siamo a casa ad andar bene sono le 13...
Chiudo la porta dell'auto, Paolo è dentro e mi guarda....quasi sò già cosa mi dirà, lo posso immaginare.
Poi si confida," el me mia piasit!" rispondo "gnà a me!".
Lui adora il tecnico le discese sui pietroni dove dar fondo alle doti di equilibrista, dove sedersi sul pneumatico posteriore è quasi d'obbligo, io adoro i boschi dove c'è stretto e veloce con fondo stabile.
Insomma la mtb che adoriamo non è questa!
Ma dai, la mtb va vissuta in tutte le sue sfaccettature e un bel giro in compagnia non dispiace mai a nessuno.
Dai Angelo scherzo.... sappiamo tutti che detesti l'asfalto!!
Questo giro te lo dedichiamo.
Dio che bei sciech !!!
Sabato se il meteo ci assiste Piz tri, forse anche una notturna in Maddalena a metà settimana.
Un ringraziamento a tutti per la numerosissima partecipazione alla prossima....
martedì 11 settembre 2012
Fra i laghi ed i laghetti della val Brembana
....... 3... 2... 1... Via!
Non preoccupatevi non è come si potrebbe pensare la partenza di una gara ma il preludio alla epica scalata nella Val Brembana. Eravamo infatti partiti con una proposta di 3 giorni sul Cervino, poi ridotta a 2 giorni sulle Orobie per l'impossibilità di molti a prendere ferie in questo periodo ed infine compresso il giro in un solo giorno per le scarse adesioni.
All'appuntamento a Fornaci siamo in sei: io Fede, Gianni,Umberto, Maurizio e Antonio. Caricate le bici ci lanciamo in autostrada. Appena il tempo di passare il casello e subito trilla il telefono. Sono Fabio, Simone e Davide appena dietro a noi, rallentiamo e ci raggiungono. Quasi a Bergamo il telefono suona di nuovo Marco e Roberto sono già fuori dal casello che ci aspettano, bene ora il gruppo è al completo. Lasciamo la città e saliamo a Isola di Fondra dove si parcheggiano le auto.
Giusto il tempo di preparare le bici e il serpentone in fila indiana si incammina verso Carona, una decina di Km in leggera salita con i primi scorci sulle Orobie.
Superato il lago, meglio il laghetto, della omonima località inizia la prima vera salita. Il gruppo pimpante, galvanizzato dalla fresca aria mattutina, si divide come sempre quando inizia la pendenza ed ognuno cerca il proprio ritmo. La giornata limpidissima ci regala splendidi panorami alpini, con le montagne illuminate dal sole e solcate da cascate spumeggianti che ci costringono a numerose soste " fotografiche".
Il gruppo si ricompatta in prossimità del secondo lago Del Prato, dove incontriamo un folto numero di soccorritori speleologici in tenuta operativa e pronti per iniziare le esercitazioni.
Dopo una breve pausa e qualche divertente battutina sugli speleologi si riparte. Alla testa del gruppo un Gianni in pienissima forma trascina in fuga Simone e Davide tanta è la foga che oltrepassano il bivio e spinti dalla fame salgono verso il rifugio Calvi. Recuperati, non senza fatica, i fuggitivi veniamo informati da un local che la nostra pausa pranzo (Rifugio Gemelli) dista circa due ore. L'ala informatica del gruppo si mobilita e in un attimo avvisiamo i gestori che per le 14 saremo da loro. Dopo una breve discesa inizia il traverso sul fianco della montagna che ci porta fino al lago artificiale di Sardegnana.
Dalla alta diga si gode una ottima visuale sulla valle sottostante e sul bacino in cui nuotano indisturbate enormi trote. C'è anche chi trova la forza di scherzare sulla teleferica di servizio.
Da questo punto in poi il percorso si fa veramente duro, la prima parte è una balconata tutta scavata nella roccia con alcune gallerie e a strapiombo sulla valle; per fortuna in aiuto a chi soffre di vertigini ci sono cavi di protezione.
Infine l'ultimo pezzo, assolutamente non ciclabile, e decisamente ripido porta ai laghi Marcio e Piano Casere. Parte del gruppo spinto dalla fame si lancia verso il rifugio, noi ci fermiamo ad aspettare chi è rimasto indietro ed a scattare qualche foto. Si riparte costeggiando i bacini e poi la lunghissima scalata verso il Gemelli: 1,5 Km tutti bici a spalla con dislivello di 300 m. Finalmente dopo l'ultima curva compare come un miraggio il rifugio, mi scappa l'occhio sull'orologio che segna inesorabile le 16.00, "mia mal " ben 2 ore di ritardo! Ed eccoci tutti a tavola con un bel panozzo ed una fetta di torta, altro a quest'ora il gestore non aveva da offrire.
Dopo la pausa ristoratrice ci informiamo sul tratto che ancora ci aspetta da fare fino al passo di Mezzeno.
Le notizie sono decisamente sconfortanti, ma non abbiamo alternative, bici in spalla e scalata con passaggi quasi da alpinismo. Passo dopo passo con la bike sempre più pesante alla spicciolata raggiungiamo i 2150m, le facce di chi arriva sono più eloquenti di qualsiasi descrizione si possa fare.
Sulla cima tira un vento freddo e siamo circondati dalle nuvole, ci si veste e guardando verso il basso capiamo che anche la discesa, almeno nella prima parte non è decisamente ciclabile.
Con pazienza e qualche piccola caduta, senza inconvenienti gravi, riusciamo a raggiungere la strada asfaltata che porta verso Roncobello. Dopo il rifornimento d'acqua ad una provvidenziale fonte ci lanciamo a tutta velocità in discesa. Tanta è la foga e la gioia di poter finalmente cavalcare le bike che buona parte del gruppo passa oltre il bivio che, tagliando nel bosco, ci riporterà alle auto. Un vero peccato perché questa variante si dimostrerà la parte più divertente del giro. Dopo una piccola salita inizia una cementata larga in discesa che poi si trasforma in un bellissimo single nel bosco. Guardo Fede sapendo questi sono i suoi percorsi, il sorriso e la gioia che esprimono i suoi occhi sono inequivocabili. Anche il resto del gruppo si diverte, curve in appoggio, tornantini e piccoli salti rendono la discesa entusiasmante.
Menzione speciale va ad Antonio che pur essendo la seconda volta che sale in montagna ha dimostrato incredibile tenacia in salita e ottima tecnica in discesa. Purtroppo l'ultima parte del sentiero diventa poco scorrevole per la scivolosità e l'instabilità del fondo. Ma eccoci finalmente al parcheggio dove gli stradisti hanno già caricato le auto, ormai siamo prossimi al tramonto e con la poca luce rimasta carichiamo i mezzi e ci lanciamo verso Brescia dove arriveremo ben oltre le 21.
Questo è stato sicuramente il percorso più impegnativo che abbiamo mai organizzato, che ha spinto molti di noi al limite o forse oltre, ma anche per questo, almeno per me, rimarrà impresso a lungo nei miei ricordi. Grazie a tutti voi che con la vostra presenza avete contribuito alla riuscita di questa giornata.

Mancano solo i numeri:
- 39 km di cui 6 con bici a spinta,
- 2220 metri di dislivello,
- durata del giro10 ore di cui 7 in movimento.
Ecco cosa abbiamo fatto,
alla prossima,
Paolo.
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