domenica 15 aprile 2012

All'inseguimento di Gianni verso San Zeno

Dopo la giornata sotto l'acqua della scorsa settimana ed il meteo incerto di questi ultimi giorni, con un po di coraggio, si organizza l'uscita settimanale.
Scartato il Crocedomini, vista la sua chiusura per neve, si decide per la salita al Colle San Zeno.

Ed eccoci alla vigilia! La curiosità mi assale, mando una mail a Federico: "Qualche temerario che vuole sfidare il tempo si è aggregato?"
La risposta è quasi immediata: " I temerari, sono 2: tu ed io!"Un po' me lo aspettavo, ma nessun problema, per fortuna Fede è un ottimo compagno di viaggio.

Al punto di ritrovo la sorpresa: Gianni si unirà a noi. Questa mattina guardando dalla finestra ha visto un cielo chiazzato d'azzurro e la passione pedalatoria ha preso il sopravvento! 
Dopo qualche Km di trasferimento inizia la salita, il tempo regge, Gianni mette un rapporto impossibile e pedala, noi dietro si arranca. 




Verso la metà della scalata le pendenze si fanno più impegnative, Gianni non accenna a cambiare e continua a pedalare e chiacchierare, io al suo fianco che cerco di mantenere la sua andatura e sostenere il discorso con il respiro sempre più affannoso. Mi volto per vedere se Federico ci segue e non lo vedo! Bene è quello che aspettavo, con l'ultimo fiato rimasto propongo:" Non vedo Fede, aspettiamolo"

Mai sosta fu più gradita! Qualche sorso dalla borraccia e chiacchierando prendiamo tempo e soprattutto fiato! Si riparte per l'ultimo tratto di salita. Il trattorino di montagna si rimette a macinare metri a ritmo sostenuto e noi dietro a faticare, ci guardiamo e la domanda sorge spontanea:” Ma dove la trova tutta quella energia?”


Finalmente dopo l'ultima curva ecco apparire il rifugio. Ci affacciamo all'entrata e scopriamo con piacere che è aperto. Madidi di sudore e con il fiatone mendichiamo un vecchio giornale da utilizzare per ripararci durante la discesa. Una volta divise le pagine scopriamo che a Gianni è toccato quello con una grossa foto della Ferilli. È giusto! È l'unico a cui è rimasta dell'energia, noi ci accontentiamo dei necrologi.






All'uscita, dopo la pausa ristoratrice, dal balcone ci si presenta uno spettacolo favoloso. D'innanzi a noi il Guglielmo innevato, avvolto da nuvole dalle sfumature più varie che vanno dal bianco al nero plumbeo con il vento intento a rimescolare i colori di questo meraviglioso quadro.




La discesa inizia, la pioggia e la neve sul percorso ci costringono ad un impegno supplementare, ma che divertimento!





Attardatomi qualche minuto per scattare un paio di foto nel bosco accelero l'andatura per riagganciarmi al gruppo. Dopo una curva scorgo in lontananza due pensionati comodamente seduti sulle loro seggiole intenti a ciacolare. Che ci fanno qua in mezzo al bosco, che sia un circolo ricreativo? Avvicinandomi le figure si fanno sempre più familiari! Sono loro, mi stanno aspettando come fossero al bar invece che in mezzo al nulla.





La nostra avventura si conclude con una bella corsa in discesa sull'asfalto bagnato ed in un lampo siamo al punto di partenza.
Proprio una bella giornata, tempo a parte, compagnia come al solito piacevole, bici decisamente sporca e un carico di emozioni che ci permetterà di superare la settimana di lavoro nell'attesa della prossima uscita. 
Tutto questo grazie a voi, ci vediamo alla prossima puntata.

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